“Sulla questione dell’anticipo Tfr in busta paga credo che ci siano sia pro che contro: in un momento come questo avere qualche soldo in più in busta paga può rappresentare un incentivo ai consumi, pills ma di contro il Tfr dovrebbe servire a rimpinguare la pensione, ma così non assolverebbe più a questa funzione”. Lo ha detto Tiziano Treu, ex ministro del Lavoro oggi commissario straordinario dell’Inps, intervenendo ad Agorà (Raitre). “Altro problema è che le piccole imprese in realtà usano il Tfr per finanziarsi. Il mio nome legato al pacchetto che introduce la flessibilità, ma nel 1997 eravamo in un altro millennio, il lavoro interinale era stato legittimato in tutta Europa. I lavori interinali in Italia sono l’1 per cento. Quindi la critica ormai si è sgonfiata- ha aggiunto Treu- Noi avevamo in mente certi provvedimenti che poi non siamo riusciti a fare”. Per il nuovo responsabile dell’Inps, “dare 80 euro ai lavoratori non è una partita di giro. Altra cosa progressista è parlare di salario minimo. Se si dà un lavoro deve essere decente, con un salario minimo di base. Se la disoccupazione è a questi livelli è perché sono dieci anni che non investiamo. Di chi è la colpa? Di Renzi? Attualmente gli ammortizzatori non tutelano un milione di persone e costerebbe circa 2 miliardi abolire le forme anomale di contratto: anche questa è una cosa di sinistra. Per tornare ai livelli occupazionali del 2008 bisognerebbe creare 2 milioni di posti di lavoro. Dare lavoro ai cittadini spetta al Governo. Io faccio il tifo. Per quanto mi riguarda cercherò nell’Inps di comunicare meglio e rendere accessibile l’istituto”.
Fonte: L’Huffington Post