Riserve banche presso la Fed in eccesso. Siamo sull’orlo dell’iperinflazione. Col modello sbagliato, distaccato dalla realtà, si otterrà il risultato sbagliato.
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Per l’economista e investitore, secondo cui le guerre valutarie sono un problema di sicurezza nazionale, è chiaro che Janet Yellen, come il suo predecessore Ben Bernanke, d’altronde, sta andando a tentativi. “È come se dicessero che stanno provando un esperimento su vasta scala” senza sapere come andrà a finire. “Non l’abbiamo mai fatto prima, se funziona forse ce ne serviremo ancora. Se non funziona lo metteremo da parte e proveremo ualcos’altro”.
La Fed ha adottato 15 politiche differenti negli ultimi 5 anni – tra forward guidance, guerre valutarie, obiettivi di inflazione vari, Operation Twist, QE in tutte le salse – a riprova del fatto che il comitato di politica monetaria non sa che pesci pigliare.
Se si guarda ai modelli della Fed e a cosa gli economisti della Fed si basano come metodi di riferimento, si scopre che utilizzano “modelli di equilibrio”. Il problema, sostiene l’autore di due bestsellers nel 2011 e 2014 – “Currency Wars: The Making of the Next Global Crisis” e “The Death of Money: The Coming Collapse of the International Monetary System” – è che non hanno alcun legame con la realtà.
Il concetto è che non si pùo applicare un modello di euilibrio a un sistema complesso. “Si comportano in due modi completamente differenti”, dice Rickards nell’intervista a Daily Reckoning, aggiungendo laconico che “Con il modello sbagliato, si ottiene sempre un risultato sbagliato”.
Un altro problema, continua il senior managing director di Omnis, una nota società di consulenza finanziaria, è costituito dall’eccesso di riserve delle banche presso la Fed. Nella blogosfera circola una teoria secondo cui dal 2008 la Fed sta pagando interessi sulle riserve in eccesso che le banche hanno parcheggiato presso l’istituto centrale.
A un certo punto la Fed interromperà il versamento degli interessi da sborsare su tali riserve e le banche non avranno altra scelta se non quella di prestare i soldi a imprese e consumatori e improvvisamente ci ritroveremo con $2 mila e 700 miliardi di moneta che inonderà l’economia. Insomma, siamo sull’orlo di una fase di “iperinflazione”.
Come spiega Rickards c’è una parte di vero in tale teoria: il motivo per cui la Fed sta pagando gli interessi è che vuole aiutare le banche a pagare il premio di assicurazione più alto alla FDIC (Federal Deposit Insurance Corporation) per i propri depositi.
La legge Dodd-Frank ha infatti aumentato i premi che le banche devono pagare per assicurare i depositi delle società di credito membre. Ciò avrebbe penalizzando i conti delle banche. Ecco allora che la Fed ha preferito pagare gli interessi e pagare i costi di assicurazione sui depositi.
Inoltre il rischio di inflazione è dato sopratutto dalle aspettative inflazionistiche e da un cambiamento del comportamento dei mercati. Ciò può succedere in battito di ciglia. L’inflazione è molto pericolosa perché se ne può perdere il controllo.
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Fonte: Wall Street Italia