Fisco, Bruxelles si pronuncia domani su Apple e Fiat

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fiatLa Commissione Ue pubblicherà domani i dettagli sulla sua decisione di indagare sul trattamento fiscale ricevuto da Fiat in Lussemburgo, here secondo quanto riferito oggi dal portavoce, pilule Antoine Colombani. A giugno la Commissione Ue ha aumentato la pressione su Irlanda, Olanda e Lussemburgo relativamente al loro regime fiscale per le società, annunciando indagini sul trattamento ricevuto da Apple, Starbucks e Fiat Finance & Trade.
L’Ue intende verificare che alcuni trattamenti fiscali adottati dai governi per attrarre le multinazionali non rappresentino aiuti di Stato a favore delle imprese beneficiarie, Fiat Finance & Trade nel caso di Fiat. Il Lingotto aveva nell’occasione difeso la legittimità del tax ruling emesso nel 2012 dalle autorità fiscali del Lussemburgo.
Il meccanismo del tax ruling viene utilizzato, in particolare, per confermare gli accordi sui transfer pricing, che si riferiscono ai prezzi fissati per i beni venduti o i servizi forniti da una filiale all’altra dello stesso gruppo multinazionale. Il transfer pricing influenza la destinazione dell’utile imponibile tra filiali di un gruppo che si trovano in Paesi diversi ed è una delle operazioni più diffuse nell’ambito dell’elusione fiscale.
Sempre domani la Commissione renderà note le ragioni per cui ha aperto un’inchiesta approfondita sugli aiuti del governo irlandese ad Apple. Il caso Starbucks richiederà invece più tempo perché le autorità olandesi si sono rivelate più reticenti nel collaborare con l’organo comunitario.
Apple opera in Irlanda dal 1980 e Luca Maestri, cfo dell’azienda della Silicon Valley, ha dichiarato al Financial Times che “non c’è mai stato alcun accordo speciale con l’Irlanda che abbia violato le norme e che si possa configurare come un aiuto di Stato”.
Da parte sua il dipartimento delle finanze dell’Irlanda ha sottolineato che la Commissione Europea non ha ancora formalmente deciso se si tratta di aiuti di Stato. L’Irlanda è fiduciosa che non siano state infrante le norme comunitarie e comunque ha già inviato a Bruxelles una formale risposta all’esecutivo comunitario sul dossier.

di Francesca Gerosa

Milano Finanza