Il ministero dell’Economia ha collocato 7 miliardi di euro di Bot a sei mesi, cheap al top del target previsto. Il tasso, ask come previsto, help è risultato in rialzo allo 0,232% contro il minimo storico dello 0,136% della precedente asta. Ieri sera sul mercato grigio Mts il titolo offriva un tasso dello 0,239%. Forte la domanda che ha sfiorato i 13 miliardi di euro con un rapporto di copertura salito a 1,85 da 1,63 precedente.
Già ieri il Tesoro ha piazzato con successo, oltre a 1,467 miliardi di Btpei, 2,75 miliardi di Ctz, l’intero importo offerto, a un tasso in lieve risalita dal minimo storico segnato ad agosto. Via XX Settembre ha già annunciato che nell’asta a medio-lungo termine di lunedì prossimo offrirà da 7 a 8,5 miliardi tra Ccteu, Btp a 5 e 10 anni. Mentre nel quarto trimestre sono previsti i nuovi Btp a 3 anni, a 10 anni e Ccteu insieme a ulteriori tranche di Ctz agosto 2016, Btp agosto 2019, dicembre 2021 e dicembre 2024.
Dopo l’asta Bot, lo spread Btp/Bund scende leggermente a 139 punti con un rendimento del decennale italiano al 2,35%. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib consolida il rialzo (+0,94% a 20.602 punti), sovraperformando gli altri indici europei (Dax +0,20%, Cac40 +0,69% a e Ftse100 -0,04%) grazie alle banche e a Cnh Industrial (+2,35% a 6,11 euro).
Invece tra le banche la migliore è il Banco Popolare con un +4% a 11,45 euro. Seguono Bpm (+2,27% a 0,6525 euro) e con guadagni di poco inferiori a due punti percentuali Ubi Banca, Unicredit, Intesa Sanpaolo e Mps. “Siamo positivi sul settore bancario perché riteniamo che le banche da noi coperte supereranno l’asset quality review e gli stress test grazie agli aumenti di capitale portati a termine nel primo semestre di quest’anno e all’innalzamento delle coperture sui crediti dubbi”, afferma un analista di una sim milanese.
All’interno del settore bancario “siamo positivi tra le big su Intesa Sanpaolo e Unicredit e tra le banche cooperative su Bpm, Bper e il Credito Valtellinese”, aggiunge l’esperto della sim. “All’interno del settore assicurativo la nostra azione preferita è Generali (è entrata nella lista dei most preferred di Bank of America, ndr), mentre per quanto riguarda il risparmio gestito siamo positivi su Mediolanum e Banca Generali”.
Sullo sfondo le fondazioni sono d’accordo sul progetto di riforma che il ministero dell’Economia e delle Finanze sta preparando per agevolare la diversificazione del patrimonio delle fondazioni rispetto alla situazione attuale. In pratica, sarebbero d’accordo sul fatto che il loro patrimonio non debba essere investito nelle banche conferitarie per più del 30%.
I tempi di eventuali cessioni di quote nelle banche conferitarie non sono ancora noti ma, in generale, gli analisti ritengono che verrà concesso un ampio periodo di tempo. Le fondazioni potrebbero utilizzare i proventi derivanti da tali cessioni per acquistare le quote di Banca d’Italia (eccedenti il 3% del capitale) che le banche socie devono vendere entro i prossimi tre anni.
di Francesca Gerosa
Milano Finanza