Lo stilista torna a parlare del futuro del suo gruppo. Nega un contatto con Ferrari, store ma non esclude nulla. Solo che finora, come lui stesso ammette, di offerte e di avances ce ne sono state tante, ma lui 80 anni compiuti, resta “un po’ indeciso sul da farsi”
Il futuro del gruppo Armani? “Nell’asse ereditario rimane la famiglia, ma ci vuole un leader”. E un polo del lusso con Ferrari? “Non ho avuto contatti con nessuno di loro”. E’ finita la sfilata di Emporio, e Giorgio Armani alle domande non si tira mai indietro e torna a parlare di cosa sarà l’azienda dopo di lui.
Il gruppo, che festeggerà 40 anni nel 2015, prevede di chiudere il 2014 con una crescita del fatturato del 6%. E’ una delle eccellenze del made in Italy, per cui in passato si era parlato di una rosa di possbilità, dalla quotazione alla vendita, per finire con una fondazione. “Mi mettono sempre dappertutto, una volta con il Qatar una volta con la Ferrari – dice Armani con il sorriso di chi sa di essere ambito -. E’ lusinghiero che tanti gruppi siano interessati alla mia storia, mi dicono: ‘Guardi che le diamo quello che vuole'”.
Ma in questi giorni si è parlato in particolare di un possibile polo del lusso che metta insieme eccellenze del made in Italy come Ferrari e Armani: “Non ho avuto contatti con Ferrari e Fiat – precisa Armani – né con Elkann né con Marchionne, con nessuno”. Come sempre lo stilista e imprenditore lascia tutte le opzioni aperte, salvo che una decisione finora non è ancora riuscito a prenderla. “Ben venga che si facciano vivi, non è che non sia d’accordo a sentirli – spiega -. E’ chiaro che la mia situazione incuriosisce molto, è abbastanza unica sul mercato. Io stesso ne sono incuriosito, non ho le idee chiare”.
E continua, quasi riflettendo ad alta voce su cosa sarà il gruppo di lui: “Sull’asse ereditario io ho una piccola famiglia. Sono persone che lavorano con me da tanti anni e che resteranno nell’asse ereditario. Questo è un gruppo molto familiare, ma non so se questa condizione troverà una corrispondenza anche nel dopo Armani. Ci vuole un leader, una persona come me, non un fondo, questo è il problema. Un leader può sbagliare, ma se io dico sì è sì, se dico no è no”.
Chi potrebbe essere un futuro leader, anche un grande manager alla guida di un grande polo? “Sono più di dieci anni che parliamo di un polo del lusso, ma dipende dalla qualità dell’iniziativa, perché poi in un polo si aggrega anche chi non ne dovrebbe far parte”. Comunque contatti con la Ferrari o la Fiat non ci sono stati, nemmeno in passato? “Ma adesso cambia tutto – conclude Armani – prima c’era una gestione, ora un’altra”.
La Repubblica