Il dato di luglio: crescita di 0, treat 2 miliardi rispetto al mese precedente. Ma le Amministrazioni pubbliche registrano un avanzo di 3,6 miliardi, mentre le disponibilità liquide di via XX Settembre salgono di 4,5 miliardi. Da inizio anno, oltre 70 miliardi accumulati per sfruttare gli spread bassi. Calano le entrate tributarie
Sale il debito delle Amministrazioni pubbliche a luglio, anche se “solo” di 200 milioni, per arrivare al livello di 2.168,6 miliardi. Secondo la ricostruzione di Bankitalia, a pesare è l’incremento di 4,5 miliardi delle disponibilità liquide del Tesoro (pari a fine luglio a 109,7 miliardi; 68,2 a luglio 2013), che ha più che compensato l’avanzo di 3,6 miliardi registrato dalle Pa, che dunque risultano “in attivo”. Continua invece la scelta del Tesoro di mettere “fieno in cascina” in questa fase di alta richiesta di titoli di Stato a rendimenti da minimi storici, anche a discapito del contenimento del debito stesso.
Se si guarda all’andamento da inizio anno, infatti, il debito pubblico è aumentato di 99,2 miliardi, “riflettendo il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (32,7 miliardi) e l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (72,1 miliardi)”. Nel complesso, l’emissione di titoli sopra la pari, l’apprezzamento dell’euro e gli effetti della rivalutazione dei BTPi (Btp indicizzati all’inflazione) hanno contenuto l’incremento del debito per 5,6 miliardi. Soltanto a luglio, questi fattori hanno contenuto l’incremento del debito per 600 milioni. Sempre a luglio, “con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 1 miliardi, quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 0,7 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente invariato”.
“Sul fabbisogno dei primi sette mesi ha inciso per 4,5 miliardi (8,7 miliardi nel corrispondente periodo del 2013) il sostegno finanziario ai paesi dell’area dell’euro. Nel complesso, la quota di competenza italiana del sostegno finanziario ai paesi dell’area era pari alla fine dello scorso luglio a 60,1 miliardi”, spiega ancora Bankitalia.
Nella nota trova spazio anche l’aggiornamento dell’andamento delle entrate tributarie: sono state pari in luglio a 35,9 miliardi, in aumento dello 0,8 per cento (0,3 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2013. Nei primi sette mesi dell’anno le entrate sono diminuite dello 0,5 per cento (1,0 miliardi); tenendo conto di una disomogeneità nella contabilizzazione di alcuni incassi, la riduzione delle entrate tributarie sarebbe stata più pronunciata.
La Repubblica