Visco, riavviare investimenti per far ripartire ripresa

ignazio visco
Share

ignazio viscoPer il governatore di Bankitalia il cuore della crisi sta in debolezza domanda aggregata: “Da maxi prestiti Bce impatto fino a 0, unhealthy 5% Pil”.

“Il cuore del problema” della crisi oggi sta nella debolezza della domanda aggregata e per “far ripartire la ripresa” serve creare un contesto più favorevole per riavviare gli investimenti, “pubblici, privati, nazionali ed europei”. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco parlando all’Eurofi oggi a Milano prima di aggiungere che “insieme con le riforme strutturali specifiche del paese sul lato dell’offerta, serve una più ampia azione di politica economica per accelerare la costituzione di infrastrutture, sia materiali che immateriali, indispensabili per il successo di un vero mercato unico”.
Visco ricorda come dall’inizio della crisi gli investimenti (pubblici e privati) siano crollati del 20% nel periodo 2007-2013 nell’area euro, più di quanto visto nell’Unione Europa. “In Italia la caduta è stata anche maggiore: fra il 25 e il 20%”. Secondo il governatore, inoltre, le maxi aste di finanziamento della Bce alle banche, legate alla concessione di prestiti (Tltro) potrebbero “portare a un impatto benefico sul Pil dello 0,5%, una cifra considerevole”. A condizione, però, che le banche “trasmettano i risparmi sui costi” ai propri clienti.
E in questo senso Bankitalia non esclude che “se necessario, potrebbero essere intraprese ulteriori azioni di politica monetaria”, soprattutto per evitare il “rischio che un periodo troppo prolungato di bassa inflazione possa eventualmente portare ad una dis-ancoraggio delle aspettative di inflazione a medio termine”. Anche perché in deflazione “è più difficile agire sul debito”.

La Repubblica