Due note per formalizzare l’addio, che scatta il 13 ottobre con la probabile quotazione a Wall Street. Elkann: “Grazie per quanto fatto”. Marchionne: “Incomprensioni”. L’ex numero uno del Cavallino: “Si aprirà una fase nuova e diversa che credo giusto debba essere guidata dall’ad del gruppo”. Il titolo Fiat sale
Luca Cordero di Montezemolo lascerà “su sua richiesta” la presidenza della Ferrari e Sergio Marchionne sarà il nuovo presidente. Si conclude così la clamorosa rottura ai vertici di Maranello culminata con l’affermazione del manager italo-canadese, che dal Forum di Cernobbio aveva detto: “Nessuno è indispensabile”, dopo aver criticato il lungo digiuno da vittorie della Scuderia del Cavallino.
L’annuncio è arrivato con un comunicato di Fiat Chrysler, dopo le anticipazioni di Repubblica, al quale ha fatto seguito la nota ufficiale di Ferrari. Il passaggio di consegne avverrà formalmente il 13 ottobre, che per altro rappresenta la data della probabile quotazione del gruppo automobilistico a Wall Street. Modi e tempi erano stati concordati ieri a Maranello nel faccia a faccia tra il presidente della casa automobilistica e l’amministratore delegato del gruppo Fiat Chrysler. Dopo settimane di voci e tira e molla, l’accelerazione sul cambio di presidenza è stata determinata anche dalle dichiarazioni dello stesso Marchionne: “Nello sport contano i risultati e noi non vinciamo dal 2008”.
“Desidero ringraziare Luca a nome della mia famiglia e a titolo personale per quanto ha fatto per la Fiat e la Ferrari”, scrive nella nota ufficiale il presidente del Lingotto, John Elkann, riferendosi ai decenni trascorsi da quando, nel 1991, Montezemolo è diventato presidente Ferrari. “A Luca vanno i miei auguri per il suo futuro professionale e imprenditoriale, con la speranza, certamente condivisa, di vedere presto la Ferrari tornare a vincere”. Di tono diverso il messaggio dell’ad, Marchionne, che ricorda gli inizi ma anche le recenti incomprensioni che hanno portato alla rottura: “Nel 2003 Luca ed io siamo stati nominati lo stesso giorno consiglieri di amministrazione della Fiat”, dice Marchionne. “Un anno dopo siamo diventati Presidente lui e Amministratore Delegato io. Abbiamo lavorato insieme nei primi anni, condividendo preoccupazioni, problemi e successi”.
Prosegue il manager: “Come Presidente della Ferrari ha portato l’azienda ad un livello tecnologico e organizzativo di eccellenza e ha ottenuto importanti risultati economici. Del futuro della Ferrari io e Luca abbiamo discusso a lungo il nostro comune desiderio di vedere la Ferrari esprimere tutto il suo vero potenziale in pista ci ha portato ad alcune incomprensioni che si sono manifestate pubblicamente nello scorso weekend. Voglio ringraziare personalmente Luca per quanto ha fatto per la Fiat, per la Ferrari e per me”.
Dal canto suo, in una nota separata di Maranello, Montezemolo spiega che “la Ferrari avrà un ruolo importante all’interno del gruppo Fca nella prossima quotazione a Wall Street e si aprirà quindi una fase nuova e diversa che credo giusto debba essere guidata dall’amministratore delegato del gruppo. Finisce un’epoca e ho quindi deciso di lasciare la presidenza dopo quasi 23 anni meravigliosi e indimenticabili, dopo quelli passati a fianco di Enzo Ferrari negli anni Settanta”. “Il mio ringraziamento va innanzi tutto a donne e uomini eccezionali in fabbrica, negli uffici, nei campi di gara, sui mercati di tutto il mondo che sono stati i veri artefici in questi anni della grande crescita dell’azienda, delle tante memorabili vittorie e del successo del marchio diventato grazie a loro uno dei più forti al mondo” spiega ancora Montezemolo. Dopo il ringraziamento a partner tecnici e collezionisti, e il saluto ai tifosi, l’ormai ex presidente sceglie parole sentite per il commiato: “La Ferrari è la più bella azienda del mondo e per me è stato un grande privilegio e onore esserne stato il leader. Le ho dedicato tutto il mio impegno ed entusiasmo e insieme alla mia famiglia ha rappresentato e rappresenta la cosa più importante della mia vita”. Motivo per cui Montezemola augura agli azionisti “e in particolare a Piero Ferrari che mi è stato sempre vicino, e a tutte le persone dell’azienda ancora tanti anni di successo che la Ferrari merita”.
Dopo la formalizzazione dell’addio, resta da vedere la strada che prenderà la casa di Maranello, che ha l’onore e onere di “portare” uno dei marchi più famosi al mondo. Le ultime ricostruzioni, come su legge su Repubblica in edicola, vogliono la costituzione di un polo del lusso con Ferrari, Alfa Romeo e Maserati. Tramontata dunque la suggestione di vedere Harald Wester, leader di Alfa Romeo e Maserati, a Maranello – dove rimarrà l’ad Amedeo Felisa -, la nuova realtà del lusso potrebbe anche essere scorporata da Fca per rafforzarne la struttura industriale e drenare capitali senza ricorrere ad alcun aumento di capitale di gruppo.
Sullo sfondo, resta alta l’attenzione anche degli investitori: il processo di aggregazione societaria di Fiat e Chrysler è alle ultime battute, ma resta lo scoglio delle richieste di rimborso da parte dei creditori per concludere il trasferimento delle sedi in Olanda e Regno Unito e la quotazione a Wall Street. Nei giorni scorsi, il mercato ha mostrato di apprezzare la mossa di Marchionne e la possibile nuova collocazione di Ferrari che si delinea all’interno del gruppo Fca. Anche oggi il titolo Fiat è ben intonato a Piazza Affari.
La Repubblica