Lo spread scende sotto 150 punti. Listini cauti prima del vertice Russia-Ucraina

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Gli investitori passano alla cassa dopo i netti rialzi di ieri, site trainati dalla disponibilità di Draghi a usare strumenti innovativi per combattere la deflazione Ue. Tokyo lima lo 0, click 6% con il recupero dello yen. Rally dei bond inarrestabile: il differenziale tra Btp e Bund cala ancora e oggi tornano le aste del Tesoro con i Ctz. Roma paga il debito meno di Londra. Lo S&P500 vicino a 2mila punti
I mercati azionari internazionali tirano il fiato dopo la galoppata di inizio settimana, trainata dalla fiducia in Mario Draghi: il numero uno della Bce, nella sua ultima uscita pubblica a Jackson Hole, ha usato toni da “colomba” aprendo alla prospettiva di un intervento massiccio dell’Eurotower (un quantitative easing in stile Fed, tutti pensano) per sostenere l’economia e combatter la deflazione. Parole che – come già accaduto in passato per il governatore italiano – sono bastate ad accendere l’entusiasmo dei mercati e a spegnere le preoccupazioni legate ai dati tedeschi negativi. La propensione alla fiducia verso Francoforte ha portato a un rally del comparto obbligazionario, con la periferia dell’Eurozona – Italia compresa – a beneficiarne anche oggi. La scena, in una giornata priva di spunti macro eclatanti per il Vecchio Continente, torna l’Ucraina: il vertice di Minsk tra le parti in causa (Kiev, Mosca, Bruxelles) potrebbe portare a una distensione dopo le battaglie e gli sconfinamenti di tank degli ultimi giorni.
Il Tesoro torna all’attività di emissione con un’asta di Ctz per un importo compreso tra 2,5 e 3 miliardi. Si tratta di un antipasto delle operazioni più consistenti di domani e giovedì, quando agli investitori verranno proposti Bot a sei mesi per massimi 7,5 miliardi e titoli a medio-lungo termine. In attesa di questo risultato, lo spread tra Btp e Bund è in ulteriore restringimento. Il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato decennali italiani e tedeschi ha infranto al ribasso – in avvio di giornata – la soglia di 150 puntu base. Il rendimento del Btp decennale tocca il nuovo minimo storico del 2,4%. Gli investitori pagano il debito italiano poco più di quanto facciano con quello degli Stati Uniti, addirittura meno di quanto accada per quello del Regno Unito. Quanto all’agenda macroeconomica, quella europea si presenta scarica; per gli Usa vanno appuntati la diffusione dei dati sulla fiducia dei consumatori ad agosto, quelli sugli ordinativi di beni durevoli a luglio e per finire l’indice dei prezzi delle case a giugno. L’euro si stabilizza dopo esser stato sotto pressione per la serie di dati negativi sull’economia tedesca e sull’effetto attesa per le prossime mosse della Bce. La moneta unica europea si attesta a 1,32 dollari dopo aver toccato un minimo a 1,3178 dollari, livello più basso dal settembre 2013. In questo contesto, dunque, i mercati Ue avanzano fiacchi con l’eccezione di Londra (+0,4%): ieri la piazza inglese era chiusa per festività e oggi recupera i guadagni che non ha sfruttato. Francoforte perde invece lo 0,4%, Parigi lima lo 0,1% e Milano lo 0,4%. A Piazza Affari si guarda sempre a Telecom Italia: si avvicina il cda che dovrà discutere il piano per arrivare alla brasiliana Gvt, aprendo il capitale ai francesi di Vivendi come contropartita principale. Intanto è previsto in giornata un nuovo summit tra Cesar Alierta, numero uno di Telefonica, e Vicent Bolloré, presidente e socio di Vivendi. Il vertice potrebbe servire per presentare al finanziere bretone la nuova offerta del gruppo iberico sul gruppo Gvt, in concorrenza proprio con Telecom. Fuori dal listini quotato, ma resta un caso aziendale principe per l’Italia, si guarda al cda di Alitalia, che fa il punto della situazione sull’accordo con Etihad e il piano industriale. In mattinata si è registrata la chiusura negativa alla Borsa di Tokyo, sulla scia dei realizzi innescati dal rafforzamento dello yen. L’indice Nikkei-225 ha terminato la giornata in flessione dello 0,59% a 15.521 punti. Dati opachi anche dal fronte macro: l’indice che misura la fiducia delle imprese in Giappone ha mostrato ad agosto una flessione a 47,7 punti dai 48,7 punti della precedente rilevazione. Gli analisti si aspettavano un dato a 49,5 punti. Shinzo Abe, il primo ministro conservatore giapponese, ha confermato poi che farà il rimpasto di governo la prossima settimana, per cercare di rilanciare popolarità e azione politica. Grazie alla ripresa dell’m&a e all’ipotesi di nuovi stimoli da parte della Banca centrale europea, Wall Street ha chiuso in rialzo con l’S&P 500 che ha archiviato il ventinovesimo record dell’anno. Alla fine però l’indice benchmark non ha saputo tenere la soglia psicologica a quota 2000, conquistata per la prima volta in assoluto nel durante. L’entusiasmo degli investitori europei è stato seguito da quelli americani, che hanno ignorato l’inatteso calo delle vendite di case nuove a luglio. Dopo le operazioni di compensazione, l’S&P 500 ha terminato in aumento dello 0,48%, a quota 1.997,92. Il Dow Jones ha aggiunto lo 0,45%, a 17.076,87 e il Nasdaq ha messo a segno un +0,41%, a quota 4.557,35. Tra le storie societarie, Burger King (+19,51%) ha corso su voci di trattative per comprare la canadese Tim Hortons (+18,91%) per attuare la cosiddetta inversione fiscale. Il petrolio è in rialzo sui mercati asiatici a 93,55 dollari per il barile Wti e a 102,78 dollari per il Brent. Oro in lieve calo dello 0,1% in Asia a 1.279,60 dollari l’oncia.

La Repubblica