Il ticket per i visitatori potrebbe permettere di alleggerire il carico fiscale sugli immobili.
Milano conta ogni giorno 600.000 city users (i pendolari che risiedono in altre città, search ma che giungono nel capoluogo utilizzandone i servizi cinque giorni alla settimana). La città registra all’anagrafe 1.300.000 persone e ne riceve ogni anno 156 milioni, senza contare turisti e visitatori del week-end.
Venezia (centro storico escluse le isole), popolazione 58.000 anime, accoglie ogni anno oltre 21 milioni di turisti, di cui 15 milioni “mordi e fuggi”.
Diversissime le due città, ma con un problema comune: il grande afflusso dall’esterno rispetto alla popolazione residente: una popolazione che consuma gratuitamente i servizi comunali, che sono pagati esclusivamente dai contribuenti e dagli immobili della citta’ attraverso Imu,Tasi, Addizionali, Tasse di scopo e quant’altro.
A Milano, come nelle altre città italiane con un forte pendolarismo, ci si pone il problema di far pagare i city users che utilizzano la citta’ quasi esclusivamente per lavoro e siamo a discutere se e’ giusto o meno che paghino i “turisti mordi e fuggi” che spesso adottano comportamenti incivili, avvilendo l’immagine di una città che è giustamente considerata il più bel museo a cielo aperto del nostro Paese.
Scrive Monitor Immobiliare: secondo il sottosegretario al turismo Ilaria Borletti Buitoni, “non si può adattare Venezia al turismo, ma è il turismo che deve adattarsi alla città rispettandone le dimensioni e l’integrità”. Il ticket, secondo il sottosegretario, “dovrebbero pagarlo tutti i turisti, tranne quelli che soggiornano a Venezia e chi paga il ticket avrebbe diritto anche all’ingresso gratuito in uno dei musei cittadini, che oggi sono largamente sottovisitati in proporzione al numero di visitatori che ogni giorno affluisce nel centro storico”.
C’è chi non è d’accordo (Assoturismo-Confesercenti, nella persona del presidente Francesco Mattiazzo) dicendo che a carico dei turisti ci sono già troppe tasse: di soggiorno, ztl per pullman e barche eccetera. C’è chi propugna invece un’idea forse di più difficile applicazione, la prenotazione – gratuita – delle visite a Venezia e, di conseguenza, il numero chiuso di turisti ammissibili volta per volta in città (governatore del Veneto Luca Zaia). L’idea di un ticket di ingresso, invece, ha trovato il favore di Federalberghi Venezia, che si è scagliata contro i turisti di un giorno solo, che intasano e sporcano la città senza portare alcun valore aggiunto.
Afferma il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici: “Le tasse non si giudicano a numero: “ne abbiamo gia’ cinque, piuttosto che dieci e quindi basta”. Ma si giudicano dagli effetti che producono. Siamo convinti che con il ticket il bilancio del Comune di Venezia ne risentirebbe positivamente e quindi potrebbe alleggerire altre imposte locali dall’effetto pernicioso – a Venezia come in Italia – quali l’Imu e la Tasi”.
In vent’anni il centro storico di Venezia ha perso un quarto degli abitanti. Bisogna salvare la città che vanta una cultura millenaria. Certo, le cause della fuga degli abitanti sono molteplici, ma l’eccessiva imposizione fiscale sugli immobili ha un forte peso negativo; anche ai fini della tutela ambientale.
Assoedilizia