L’Italia preoccupa i mercati. Attesa per le mosse della Bce

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La recessione allontana gli investitori. A preoccupare le Borse contribuisce anche la frenata della locomotiva tedesca: dopo il calo degli ordini all’industria, click anche la produzione industriale ha subito un forte rallentamento. Oggi la riunione della Banca centrale europea, nurse ma i tassi resteranno allo 0,15%.
Il giorno dopo la grande paura Piazza Affari prova a rialzare la testa. Dopo il crollo del 2,7% sulla scia dell’annuncio del ritorno in recessione dell’Italia gli investitori guardano con sospetto al mercato italiano. A rasserenare gli animi contribuiscono in parte le rassicurazioni del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padona, secondo cui non sarà necessaria alcuna manovra correttiva. Il rimbalzo del listino italiano sembra, però, piuttosto legato alle difficoltà delle altre Borse. La locomotiva tedesca, infatti, pare essersi fermata: al calo degli ordini all’industria si aggiunge quello della produzione industriale che a giugno registra una crescita dello 0,3% sul mese precedente, molto al di sotto delle stime degli analisti che indicavano un aumento su base mensile dell’1,2%. A giugno è diminuita la produzione industriale in Spagna che ha registrato un meno 0,8% su base mensile (-0,6% a maggio). Problemi che verranno affrontati oggi nel corso della riunione del consiglio direttivo della Bce chiamata a decidere se intervenire o meno con nuove manovre monetarie. Gli analisti sono convinti che Mario Draghi lascerà invariati allo 0,15% i tassi d’interesse, ma potrebbe dare il via ad alcuni degli stimoli annunciati a maggio. La Banca centrale europea pare molto preoccupata dal rischio deflazione e i mercati guardano a come Francoforte affronterà il generale rallentamento dell’Economia. Nel frattempo l’euro è stabile sotto quota 1,34 dollari, in attesa del vertice a Francoforte della Bce. La moneta europea passa di mano a 1,3387 dollari, euro/yen a 137 e dollaro/yen a 102,35. In questo contesto a Milano Piazza Affari avanza dello 0,8%, mentre Londra cede lo 0,2% come Parigi e Francoforte lo 0,1%.Stabile poco sopra 170 punti lo spread, mentre i Btp rendono il 2,8%. Tra i titoli prove di rimbalzo per Fiat dopo il crollo degli ultimi due giorni. Chiusura in rialzo questa mattina per la Borsa di Tokyo. Dopo un avvio negativo l’indice Nikkei ha trovato al forza di invertire la rotta per chiudere in territorio positivo. Al termine della seduta l’indice Nikkei ha così registrato un rialzo dello 0,5% a 15.232,37 punti. A trainare il mercato al rialzo è stata soprattutto l’indiscrezione che il fondo pensioni nazionale del Giappone sta valutando la possibilità di incrementare la sua quota di asset investiti sul mercato azionario domestico. Attualmente il fondo investe il 12% del totale gestito sul mercato azionario giapponese. Ieri sera, la parabola di Wall Street si è conclusa sulla parità. Dopo una partenza negativa dovuta alle cattive notizie sul fronte geopolitico (con la Russia che minaccia ritorsioni contro Europa e Stati Uniti) ed economico, i listini avevano recuperato terreno grazie ad un rally nei comparti energetico e tecnologico. I rialzi sono però sfumati sul finale di seduta con gli indici grosso modo invariati alla campanella. Dopo le operazioni di compensazione, il Dow Jones ha guadagnato lo 0,08%, il Nasdaq è salito dello 0,05% e l’S&P 500 ha aggiunto una frazione di punto a quota 1.920,24 punti. Sul fronte delle materie prime, il prezzo del petrolio è poco mosso sopra quota 97 dollari al barile. Sui mercati i future sul Light crude avanzano di 11 cent a 97,03 dollari e quelli sul Brent crescono di 2 cent a 104,79 dollari. Le quotazioni dell’oro sono in rialzo sui mercati asiatici dove il lingotto con consegna immediata torna sopra quota 1.300 dollari a 1.308 dollari l’oncia con un aumento dello 0,4%.

La Repubblica