Si surriscalda situazione in Ucraina: esito sarebbe imprevedibile. Euro sempre sotto 1, sales 34. Moncler +6% dopo i conti. Mediaset +3,5%. Spread sotto 170.
Al contrario delle altre maggiori potenze del mondo industrializzato, l’economia in Italia è ben lontana dai livelli pre crisi.
Piazza Affari rimonta dopo un avvio sottotono. L’indice Ftse Mib ora scambia in prossimità dei massimi di seduta (+0,86%). Tra i titoli principali in evidenza Fiat che mette a segno un progresso di quasi il 5% dopo due sedute difficili.
Seduta all’insegna della prudenza per le Borse europee. Londra praticamente piatta con il Ftse 100 in frazionale rialzo come il Cac-40 di Parigi. Debole invece Francoforte con il Dax che arretra dello 0,43%. In territorio positivo Madrid con l’Ibex 35 in recupero dello 0,20%.
Tra i singoli a Piazza Affari, bene Moncler (+6%) dopo i conti e Pop Emilia. Positiva anche Mps, quasi +1% in attesa dei conti. In calo UnipolSai (-1,2%) all’indomani dei conti.
Si allenta parzialmente la tnsione sul mercato dei titoli di Stato. Lo spread tra il Btp decennale e il Bund tedesco torna sotto la soglia dei 170 punti, attestandsi a 168 rispetto ai 173 dell’apertura. Torna sotto il 2,80% il rendimento del decennale italiano.
Salgono ancora le tensioni in Ucraina, con le Borse asiatiche che viaggiano in ribasso verso i minimi di sei settimane.
L’indice MSCI della regione Asia Pacifico cede lo 0,4% e si appresta a chiudere ai minimi dal 27 giugno. È la terza seduta in rosso di fila per un calo complessivo dell’1,5%.
La Borsa di Tokyo, invece, ha chiuso a +0,48% dopo cinque sedute di ribassi. Lo spread tra Btp e Bund scambia in rialzo a 173 punti base.
A livello settoriale, pesanti i gruppi operatori di casinò dopo risultati trimestrali deludenti. In Asia solo il 59% delle società che ha riportato i conti ha battuto le stime.
Dopo Polonia e Nato, anche gli Usa hanno avvertito del rischio di un’invasione dell’Ucraina da parte dei soldati russi già schierati al confine. Secondo i politologhi, in caso di fallimento dell’offensiva dei ribelli filo russi, Putin non esiterebbe a dare l’ordine di invasione.
La crisi in Ucraina rimarrà al centro dell’attenzione degli operatori per i prossimi mesi. È un evento indefinibile con un esito che non si può prevedere per i mercati, i quali – si sa – non amano affatto l’incertezza.
In risposta alle sanzioni dell’Occidente imposte per le turbolenze in Ucraina, la Russia ha deciso di vietare tutte le importazioni di cibo dagli Usa e le verdure e la frutta dall’Europa, cancellando miliardi di dollari di affari tra le potenze mondiali.
Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato la rappresaglia per un anno. Le restrizioni riguarderanno le importazioni provenienti dai paesi che hanno imposto nuove sanzioni contro Mosca dopo l’incidente dell’aereo di linea malese abbattuto nell’est dell’Ucraina.
Sul valutario, euro sempre sotto 1,34 dollari, in area 1,3373.
Tra le commodities, l’oro risale sopra quota 1.300 dollari l’oncia.
Wall Street Italia