Emanuela Folliero
La Bellissima di rete quattro
La vediamo sempre cinque minuti prima dei film che presenta. Vestita. Ma ora ha deciso di mostrare i muscoli (e non solo) in esclusiva per il calendario Capital
di Cesare Lanza “Capital”
Per la prima volta Emanuela Folliero, il personaggio femminile più desiderabile di Rete 4, ha accettato di posare per una serie di foto audaci e di parlare di sé intimamente.
C’è una ragione precisa che spieghi la decisione di arrendersi, dopo tanti anni di dinieghi?
No. Non esistevano problemi di pudore. E altrettanto certo è che non ho mai avuto opinioni critiche verso chi decideva di spogliarsi, posare per calendari, o altro.
E allora?
Non vorrei drammatizzare la scelta. Era come decidere un weekend o restare a casa. Questa volta ho deciso di partire per il weekend…
Ovviamente?…
Ovviamente con l’intenzione di offrire ai lettori una interpretazione di bellezza, di sensualità. E di provocare emozioni. Un’esperienza faticosa. Il fotografo, bravissimo, ha fatto quattromila scatti. Non è stato facile scegliere.
Primi commenti?
Ho scoperto di avere muscoli che non conoscevo.
L’immagine preferita?
Forse una con stivaloni bianchi, il bel sedere nudo, i seni coperti (ahimè) dalle braccia…
Ahimè. Qualcosa contro il nudo integrale?
Nessun problema. Sono un Acquario: la mia anima, libera, vola verso gli altri.
In complesso, un volo riuscito bene?
Lasciamo giudicare ai lettori. Io ho giocato a essere sensuale, seduttiva. Con posizioni anche faticose. In privato certo non mi atteggerei così, bisognerebbe essere un’atleta. Non lo sono.
Mi dica allora che cosa è, cosa pensa di essere?
Posso dire ciò che gli altri dicono di me. Che sono sensuale, elegante. E che ho una certa classe, uno stile. Imprinting di famiglia, aggiungo io.
La sua immagine è legata, soprattutto, al seno esplosivo, prepotente. Questo seno così imponente le ha creato qualche problema?
Nessun problema. Se ho problemi col mio corpo, è per le gambe un po’ secche. Amo il mio seno prosperoso. Certo, crescere magra con un grande seno non è facile. Da adolescente cerchi di nasconderti. Poi capisci che è meglio mostrarsi.
E lei lo mostra, con evidente soddisfazione.
C’è però un limite sottile da non superare, per evitare la volgarità. Io il mio seno me lo porto in giro con piacere. E sono abituata alle scollature. Ho più difficoltà per la minigonna. Diciamo che ci si specializza e io sono specializzata in scollature.
Ed è il seno, ciò che piace di più agli uomini, quando si sente osservata?
Be’, basta guardare la direzione dei loro sguardi. A volte quando mi fissano, così insistenti, verso la scollatura, mi viene voglia di provocarli, di dirgli: è tuo, lo vuoi?
Sarebbe interessante valutare le risposte. Ma torniamo agli sguardi. Lei riesce a valutare gli uomini dagli sguardi che le (gli) dedicano?
Si potrebbe scrivere una dettagliata indagine psicologica e sociologica, partendo dagli sguardi che arrivano al mio seno. Il tipo che non sopporto è quello, terribile, che ti fissa quando cammini per strada. Non hai difese. Loro, le tette, vanno dove vogliono, per la forza di gravità. Non hai difese.
Un bilancio conclusivo?
Sulle mie tette? Non avendole comprate, ci sono affezionata. Sono cresciute con me: le ho sempre avute. Siamo amiche, non mi hanno mai tradito. Insomma, è una sensazione affettiva diversa, rispetto a chi se le è rifatte. Finché reggono…
E il giorno malaugurato che dovessero crollare?
Mi sta chiedendo se farò un ritocco? No. Mi dicono che dalla quarta in poi è difficile… Pazienza. Del resto ho imparato presto ad avere consapevolezza di ciò che è effimero: i miei genitori mi hanno insegnato a non prendermi troppo sul serio.
Cosa vuol dire?
Non avverto l’ansia di essere perfetta. Esco di casa senza trucco, per dire. Da qualche anno ho maggior sicurezza in me stessa.
A proposito di sicurezza, com’è il rapporto con gli uomini? Timido o intraprendente? Se uno le piace, se lo prende?
Non sono capace. Anzi, se uno mi piace, divento timidissima, un po’ deficiente. Se c’è tempo, gioco sul tempo. Schermaglie. Dialoghi. Battute, allusioni, doppi sensi. Capisce?
Credo di sì.
Non posso chiedergli io di uscire. Accelero, se posso. Del resto è molto piacevole il gioco delle sfrontatezze attraverso sorrisi e occhiate.
E un uomo che cosa deve fare per conquistarla?
Per prima cosa, niente rudezze. Ci sono quelli, tremendi, che in sintesi ti propongono subito di andare a letto. Maleducazione a parte, resto a bocca aperta, bloccata.
Un approccio vincente, invece?
Un uomo deve darmi eccitazione, emozione. Deve sorprendermi, non lasciarmi il tempo di capire. Perché quando uno sta per baciarti lo capisci, no?
Un esempio di sorpresa…
Una volta parlavo con uno di tutt’altro, nessun argomento amoroso insomma, anzi ero anche un po’ arrabbiata. E questo, durante la discussione, si alza in piedi, comincia a camminare su e giù e poi, senza nessun preavviso, si ferma alle mie spalle e mi abbraccia, da dietro.
E lei?
Folgorata. Conquistata.
Ha mai fatto l’amore con qualcuno subito dopo averlo conosciuto?
Una sola volta. Per curiosità, per provare.
E com’è andata?
Ero sola, in quel periodo. Per temperamento, io sono fedele: non metto corna. Dunque ero sola e una sera, da amici, trovo questo. Non proprio uno sconosciuto, uno trovato in treno o al supermercato. Era un mio fan, romano, presentato da questi amici. Un’esperienza terribile.
Perché?
Mentre lo facevo, mi chiedevo: cosa sto facendo? Volevo scappare. Con la prima scusa, sono fuggita via. Lui, no: già parlava di trasferirsi da Roma a Milano, per stare più vicini. Ho dovuto fargli del male, non voleva credere che per me era finita così. Io sono curiosa, sono dell’idea che le cose lecite si possono provare. Ma a volte si resta delusi. E trovare un’armonia erotica non è facile.
Ottimo argomento. Proviamo a compilare un decalogo per un’armonia erotica con lei…
Proviamo. Primo: sono importanti i profumi, gli odori. Una storia importante nasce sempre a livello cerebrale e questo è impossibile, con me, se un uomo è preceduto da un brutto odore. Certo lei conosce quel bel libro, Il profumo… Il contatto di pelle, l’affinità di odori sono essenziali.
Ok. E poi?
E poi il discorso si complica: cominciano le contraddizioni, le sottigliezze. Al secondo posto metto le carezze, carezze dolci e forti. Ma attenzione, al terzo posto c’è la decisione…
Che vuol dire?
Le carezze vanno bene e sono preziose, ma ho bisogno anche di un atteggiamento forte, molto forte. Non dico che mi si debba sbattere contro un muro, però…
Chiaro. E la quarta regola?
Un uomo deve darmi sensazioni erotiche con un solo sguardo. Con la profondità degli occhi deve farmi venire i brividi.
Quinto…
Il luogo. Ma questo è facile: mi basta che non sia scomodo. Non ho bisogno di sentire rischi, per avere eccitazione.
Sesta regola?
Questa è più sofisticata. Bisogna tener lontano il pensiero dell’obbligo. Non può esserci obbligo. Non ho voglia di fare l’amore, insomma, quando sento di “doverlo” fare. Mi raffredda, mi gela. Chiaro?
E settimo? Non rubare?
Al contrario! Mi eccito terribilmente, mi accendo, quando so di non poterlo fare. Quando non ci sto pensando e la cosa nasce lì, rubata sul momento, superando qualsiasi problema…
Ottavo?
Capire al volo, reciprocamente, se c’è necessità di coccole e preliminari, oppure no. Se bastano le coccole o c’è voglia di un rapporto, subito.
Siamo quasi alla fine.
Che dire ancora? Ho capito che i rapporti occasionali non danno soddisfazione. Un bel rapporto deve essere costruito, immaginato…
Decima e ultima regola…
È consequenziale. Per un vero raggiungimento del piacere, devo sentire l’armonia erotica, come l’abbiamo definita, anche a livello cerebrale. Non basta il corpo. Sono essenziali le fantasie. Recentemente sento di essere più libera, per anni i vari retaggi dell’educazione mi hanno frenata. Provavo vergogne un po’ sciocche. Oggi con la mente vado dove voglio.
Libera, indipendente?
Non del tutto. Una guida ci vuole. Il mio partner deve avere almeno dieci anni più di me. Sapere capirmi, parlare.
Le parole sono importanti?
Ah, sì. Anche durante l’amore, mi piace parlare e sentir parlare.
Vado avanti… Anche urli, gridi, sospiri?
Questa, forse, è una domanda troppo intima! In quei momenti, se le cose vanno bene, c’è una esplosione, una eruzione di suoni armoniosi.
Se ho capito bene, non si tratta di istruzioni tecniche, ma di fantasie e di espressioni di piacere.
Il vero problema è una uguale sensibilità. Non è facile comunicare. Bisogna superare i rispettivi problemi psicologici. Se mi sento dare istruzioni o direttive tecniche, sono terrorizzata dal sospetto che sto facendo male l’amore. E se penso di non essere capace di farlo bene, non lo farò mai più, con quel partner. Viceversa, più ti conosci e più lo fai bene: ti lasci andare, ti fidi.
Buio, luce?
Ma non l’avevamo già completato, il dialogo? Comunque, rispondo: mi piace guardare ed essere guardata.
Ultima domanda: preferisce essere dominante?
Assolutamente no. Può capitare che lo sia, ma nel profondo desidero essere dominata, sempre.
settembre 02