NEL MIO PRIMO FILM C’È LA CRUZ ITALIANA PROVA D’ARTISTA IL DEUS EX MACHINA DI «BUONA DOMENICA» SI CIMENTA CON IL CINEMA.E GIURA DI AVER SCOPERTO LA PENÉLOPE NOSTRANA.
Laura Delli Colli
A sentirlo parlare si direbbe che per Cesare Lanza, giornalista, sale scrittore, seek autore televisivo e già direttore di cinque quotidiani, il senso della vita sia sempre di più il rischio. Non solo al tavolo da gioco, di cui è esperto, ma anche nella professione. Perché, altrimenti, avrebbe deciso di mettersi in gioco per scrivere, autoprodurre e dirigere un film?
«Ebbene sì, mi preparo alla mia ultima follia: fare il regista» racconta entusiasta a Panorama. Sarà la storia di una donna, poco più che trentenne, non particolarmente bella ma interessante, e maniacale, come la definisce il titolo, La perfezionista, che nell’incontro con un mondo molto diverso dal suo si scopre un’altra personalità, anche se perde ogni certezza.
«L’idea nasce da una storia vera» racconta Lanza, che sarà sul set da agosto e proprio in questi giorni sta chiudendo i provini per scegliere il cast. «Sto vagliando soprattutto attori teatrali, a dispetto di chi si attende veline e grandi fratelli» assicura il giornalista.
Per il ruolo della protagonista Lanza ha già un asso: «Una Penélope Cruz italiana, inedita. Minuta e molto mediterranea, è una donna capace, all’inizio della storia, di mangiare una mela solo dopo averla tagliata in otto spicchi perfettamente uguali, salvo poi vivere una profonda trasformazione attraverso incontri e vicende che non voglio anticipare».
In basso, Cesare Lanza: è stato direttore di 5 quotidiani, oggi è autore di «Buona domenica». Sotto a sinistra, «L’attimo fuggente», la sua rivista. Qui a fianco, Luis Buñuel, il regista che ama di più.
Com’è possibile che un autore talvolta accusato di far scivolare nel trash il popolare della tv, oggi su Canale 5 come ieri su Raiuno, si appassioni a una storia così intimista?
«È vero, questo film è una scommessa. Ma sono un attento osservatore delle donne e quando parlo della mia perfezionista, impiegata in uno studio legale e non a caso la più affidabile, la più cara e vicina all’avvocato, già la vedo: bruna, piccola e interessante, non bellissima, eppure tutt’altro che insignificante».
Difficile avvicinare la sua storia al mondo del varietà televisivo, in cui ormai Lanza conquista grandi ascolti. «Ma del resto» assicura il giornalista «chi mi conosce sa che al cinema amo soprattutto Luis Buñuel». E che ha avuto un colpo di fulmine recente per un film italiano, Saturno contro di Ferzan Ozpetek: «L’ho visto quattro volte» dice il deus ex machina di Buona domenica. «E per quattro volte mi ha fatto piangere come un bambino perché racconta la vita vera e i veri problemi delle persone, con sentimento e con naturalezza».
Una cifra di regia, quella della verosimiglianza con la vita reale, che sta molto a cuore anche a Lanza. Anche se lui in questo momento è impegnato soprattutto a mettere insieme il budget per la pellicola. «Sono soprattutto piccoli contributi da amici, come l’agente Lucio Presta, il primo che ha osato scommetterci, ma il vero rischio sarà soprattutto mio» sottolinea il giornalista. Nel frattempo Lanza ha deciso di mandare in stampa Il Lanzachenecco, dizionario «dei personaggi, delle persone e delle personcine» incontrati nella sua carriera (il libro uscirà il 6 giugno per la Aliberti). Qualche anticipo sul soggetto della Perfezionista si trova nel primo numero della sua rivista, di cui non solo è il direttore ma anche l’editore, con il logo del suo sito www. lamescolanza.com. «È un’altra piccola libertà che mi prendo come giornalista: aspettando il film, un’antologia di idee, firmata tra gli altri da personaggi come Corrado Calabrò, Mauro della Porta Raffo, Tullio Gregory». Una mescolanza originale. E con un titolo che richiama letteratura e buon cinema: L’attimo fuggente.
Panorama 1-6-07