Mancata la soglia psicologica dei 100 miliardi in sette emissioni: sarebbero serviti 13 miliardi di euro. Il retail ha superato gli investitori istituzionali che hanno sottoscritto poco meno di 3 miliardi.
Chiude con ordini per 7, look 506 miliardi di euro il collocamento della settima emissione del Btp Italia: lo comunica il Tesoro annunciando che per il nuovo titolo il tasso cedolare (reale) annuo definitivo è stato fissato all’1,25%, pagato in due cedole semestrali. Ieri si era chiusa con ordini di poco superiori ai 4,5 miliardi di euro la prima fase di raccolta, quella riservata ai clienti retail: gli investitori istituzionali, dai quali era attesa una forte sottoscrizione, si sono ferma poco sotto quota 3 miliardi.
In origine il tasso annuo minimo garantito fissato dal Tesoro era all’1,15%, ma già ieri la responsabile del debito pubblico di via XX settembre, Maria Cannata, aveva fatto capire che il rendimento “potrebbe essere rivisto al rialzo al termine del collocamento”. Il Tesoro, però, ha mancato “quota 100 miliardi” nelle sette emissioni complessive di questo titolo agganciato all’inflazione italiana. Per centrare la soglia psicologica in questa tornata avrebbero dovuto essere raccolti 13 miliardi, ma evidentemente le condizioni del mercato non hanno convinto del tutto gli operatori professionali.
Il calendario
D’altra parte la cedola lorda minima fissata prima del via al collocamento all’1,15%, non era certo particolarmente generosa; ma del resto è in linea con quanto è avvenuto nelle altre emissioni, dove rispetto ai prezzi di mercato il Tesoro non ha mai abbondato, in termini di cedole minime reali. L’ipotesi d’innalzamento del tasso era circolata già nelle scorse ore, anche perché c’è un quadro particolare: questa emissione infatti cade in un momento di grande turbolenza sui mercati.
La Repubblica