A vent’anni ha demolito il record di Pietro Mennea: corre i 100 metri in 9″99 e tutti confidiamo in ulteriori progressi. Sono aspettative esagerate per la lunga attesa? Da un’infinità di tempo non avevamo un campione della velocità, in atletica. Mennea era il simbolo dei sacrifici indispensabili per vincere. Tortu si affaccia alla gloria con la gioia di vivere.
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Isola di Malta
È l’isola inferiore, per ipocrisia, soltanto a Emmanuel Macron. Il presidente francese ci insulta per presunta disumanità, dimenticando gli efferati comportamenti contro i migranti a Ventimiglia. Le autorità maltesi (nella foto il premier Joseph Muscat) sono più scaltre: come le tre scimmie non vedono, non sentono, non parlano. E, dietro nuvole di fumo, se ne infischiano.
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Toni Kroos
La Germania lotta fino all’ultimo. Non come la nostra nazionale, eliminata dalla Svezia nelle qualificazioni mondiali. I tedeschi hanno domato gli svedesi all’ultimo istante, nonostante uguali difficoltà, anzi maggiori: erano rimasti in dieci per un’espulsione. La prodezza è di Kroos, autore di un autentico riscatto: con un errore aveva propiziato il gol scandinavo.
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Jorge Sampaoli
II cittì dell’Argentina è stato praticamente sfiduciato dallo spogliatoio; la squadra sudamericana oggi si gioca l’ultima chance per evitare l’eliminazione (che umiliazione sarebbe!) e si dice che squadra e tattica saranno decise dai giocatori. Sampaoli non è l’unico colpevole, ma disastroso sì. Il guaio più evidente: non aver valorizzato Leo Messi.
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Partito democratico
Oltre un certo limite, trionfano il paradosso e le beffarde provocazioni. Perciò il Partito democratico ormai è indicato come «vincente», anzi autentico recordman nell’autodistruzione. Ai ballottaggi ha incassato l’ennesima batosta Quante altre arriveranno, prima che Matteo Renzi (nella foto) lasci la scena e i suoi avversari prendano qualche iniziativa concreta?
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Roberto Saviano
Senza necessità di sondaggi, è il recordman delle antipatie. Il fatto è che non si limita agli errori. Gli ultimi sono: le violente accuse a Matteo Salvini e lo spot – dedicato ai giovani! – a favore della legalizzazione della cannabis. Va oltre: chiassoso, strilla senza tregua per il timore di perdere la scorta. Imbattibile «piangina», si dice a Milano.