In Friuli Venezia Giulia la Lega spazza via gli avversari: un elettore su tre sceglie il Carroccio – che ottiene il 34,8% quando mancano solo 300 sezioni – guidato nella volata dal proprio candidato, l’ex capogruppo alla Camera Massimiliano Fedriga, mentre i 5 stelle, l’altro grande player nella discussione, ormai eterna, per il governo nazionale, subiscono un tracollo pauroso: al momento sono accreditati del 12%, esattamente la metà di quanto ottennero solo due mesi fa alle Politiche.
In rialzo anche Forza Italia: in otto settimane, complice anche la discesa in campo di Berlusconi, che ha trascorso l’ultima a far campagna elettorale nelle piazze friulgiuliane, gli azzurri salgono di un paio di punti.
Il centrodestra – composto anche da Fratelli d’Italia (vicina al 6%, stabile), da Autonomia responsabile, di quel Renzo Tondo che era stato designato per guidare la coalizione e poi è stato defenestrato dalla volontà popolare, che minacciava di non recarsi alle urne, e da una civica – ottiene quasi il 56,8% dei voti totali, un plebiscito che alle Regionali Fvg non si vedeva da anni.
Tiene il Pd che si assesta attorno al 19%, ma è in generale il centrosinistra – che per l’occasione ha firmato una tregua armata, dopo la batosta del 4 marzo che aveva visto il cappotto da parte degli avversari – a strappare un risultato a sorpresa: il candidato Sergio Bolzonello (vice della contestatissima Debora Serracchiani, cui non è stato perdonato il ruolo di vice segretaria Dem all’epoca del governo Renzi) ottiene quasi il 28% delle preferenze e si aggiudica il posto di capogruppo dell’opposizione.
Lo spietato meccanismo elettorale regionale Fvg è fatale al candidato grillino: Alessandro Fraleoni Morgera non entrerà nemmeno nel Consiglio triestino, che concede spazio soltanto al primo degli aspiranti presidenti non eletti. Ancora da capire da quanti effettivi sarà composta la rappresentanza dei consiglieri M5S.
Saranno comunque molto pochi: il premio di maggioranza – tanto invocato da chi, a Roma, non riesce a fare un governo -, che scatta al 45% per la coalizione, garantisce a Fedriga un bonus che lo porta ad ottenere il 60% dei seggi.
Nulla da fare, invece, per il Patto per l’Autonomia dell’ex sindaco di Udine Sergio Cecotti. Al momento con il 3,7% non riesce a superare la soglia di sbarramento fissata al 4% del totale regionale.
Lorenzo Padovan, La Stampa