Lo studio di Unindustria. Le agevolazioni fiscali in vigore nel 2016 sono state pari a 313,1 miliardi. Il nostro Paese è il primo in Europa e il secondo nel mondo dietro all’Australia
L’analisi
In Italia, primo Paese europeo nell’utilizzo delle eccezioni fiscali, tra il 2011 e il 2016 si è registrata una variazione in positivo, in termini percentuali, dell’11% per quanto riguarda il numero delle voci che compongono la complessa mappa di sconti tributari, salita di oltre il 23% in termini di valore. Secondo l’analisi di Unimpresa, basata su dati del ministero dell’Economia, le agevolazioni fiscali in vigore nel 2016 sono 799 e valgono 313,1 miliardi, 43 in più rispetto alle 756 del 2105 quando l’ammontare si era attestato a 289,5 miliardi; nel 2014 si era registrata una lieve diminuzione degli sconti in termini quantitativi sull’anno precedente (742 contro i 744 del 2013) che tuttavia erano saliti di 8,5 miliardi (da 267 miliardi a 775,5 miliardi). Nel 2012 erano 723 (270,6 miliardi) e nel 2011 720 (253,7 miliardi). In cinque anni, dal 2011 al 2016, la mappa di sconti e agevolazioni fiscali è aumentata di 79 voci (+10,97%) e di 59,4 miliardi (+23,41%). Nella classifica internazionale sul peso delle tax expenditure rispetto al Pil, il nostro Paese (8%) è primo in Europa nel mondo è secondo dietro l’Australia (8,2%) e precede: Stati Uniti d’America (7,6%), Gran Bretagna (5,9%), Spagna (3,8%), Grecia (3%), Austria (2,9%), Danimarca (2,8%), Norvegia (2,6%), Francia (2,2%), Canada (2%), Olanda (1,9%), Germania (0,8%) e Portogallo (0,6%).
Corriere.it