I risultati del weekend sportivo determinano spesso il saliscendi. II secondo trionfo (consecutivo) della Ferrari porta alle stelle il campione di Formula uno. L’incauto Kimi Räikkönenin un pit stop fracassa tibia e perone a un meccanico. Ma Vettel da un dispiacere al leader della Mercedes. E si illuminano le prospettive per le rosse, di nuovo dominanti.
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Marc Màrquez
Il «cattivo» della domenica è invece Marc, autore dell’ennesima pericolosa scorrettezza, questa volta ai danni di Valentino Rossi, che giustamente non lo sopporta più. Con una poco apprezzabile faccia tosta, Mare prova a scusarsi: Valentino lo caccia, con il suo carattere schietto (Vale non è mai ipocrita). Dice che Màrquez è un pericolo e non si sente tutelato dai direttori di gara.
Ciro Immobile
La grande stagione di Ciro prosegue senza pause, ogni volta fa gol 3 vince la sfida di giornata. Batterà ogni record? In settimana la Lazio – che ormai è la sua patria, dopo alcune esperienze poco felici – è attesa da due cruciali appuntamenti: a Salisburgo, la gara di ritorno di Europa League; in campionato, il derby con la Roma (le due eterne rivali sono a pari punti).
James Pallotta
Può, un club italiano, conquistare successi importanti, con proprietà e presidente lontani migliaia di chilometri? Il riferimento è alla Roma e al suo presidente americano, interessato soprattutto al business del nuovo stadio. Ma la riflessione si allarga all’Inter e al Milan in mano ai cinesi. Pallotta, sempre assente, è presente solo per cedere i giocatori migliori.
Stefano Pioli
Dopo la tragica morte di Astori, la Fiorentina colleziona (finora) sei vittorie consecutive. L’ultima, prestigiosa, sul campo della Roma, favoritissima. Sparite le divisioni cittadine: tornano compatte la proprietà, la tifoseria, la guida tecnica. Di Pioli si sapeva che è un buon allenatore. Forse decisiva la reazione psicologica alla scomparsa del capitano.
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Max Allegri
Severità esagerata, diranno i tifosi: lo squadrone juventino si appresta probabilmente a vincere il settimo scudetto consecutivo (quarto per Allegri) e un’altra Coppa Italia. Ma vince senza brillare: perfino a Benevento incassa due gol dall’ultima in classifica. E in Champions, il traguardo più ambito, il Real Madrid lo ha preso a pallonate.