Superate le proposte arrivate da Piemonte e Liguria
Sarà Frascati a ospitare il primo Divertor Tokamak Test facility (DTT), il Centro di eccellenza internazionale per la ricerca sulla fusione nucleare. La città romana ha superato la concorrenza di altre otto regioni, tra cui Piemonte e Liguria che avevano proposto i siti di Casale Monferrato, Ferrania e La Spezia.
Il grande laboratorio scientifico italiano è destinato a fornire quelle risposte che serviranno a risolvere una delle maggiori criticità del processo di fusione, lo smaltimento dell’energia nei reattori a fusione. Dal punto di vista tecnico, in un cilindro alto 10 metri con raggio 5, saranno confinati 33 metri cubi di plasma e portati alla temperatura di 100 milioni di gradi con un’intensità di corrente di 6 milioni di Ampere.
L’avvio dei lavori della DTT è atteso entro il 30 novembre 2018, con la previsione di concluderli in sette anni; saranno coinvolte oltre 1500 persone di cui 500 direttamente e altre 1000 nell’indotto con un ritorno stimato di 2 miliardi di euro, a fronte di un investimento di circa 500 milioni di euro. I finanziamenti sono sia pubblici che privati e vedono la partecipazione, fra gli altri, di Eurofusion, il consorzio europeo che gestisce le attività di ricerca sulla fusione (60 milioni di euro) per conto della Commissione europea, il MIUR (con 40 milioni), il MISE (40 milioni impegnati a partire dal 2019), la Repubblica Popolare Cinese con 30 milioni, la Regione Lazio (25 milioni), l’ENEA e i partner con 50 milioni cui si aggiunge un prestito BEI da 250 milioni di euro.
La scelta del Consiglio di Amministrazione dell’Enea è arrivata sulla base dei requisiti tecnici, economici ed ambientali richiesti: il punteggio più elevato è stato assegnato dall’apposita Commissione di valutazione al sito romano. A seguire, la Cittadella della Ricerca (Brindisi) e Manoppello (Pescara). Nulla da fare quindi per i due siti liguri, Ferrania e La Spezia e per quello piemontese di Casale Monferrato. “Dai sopralluoghi effettuati nei 60 giorni di istruttoria e dall’esame della documentazione ricevuta, sono emerse indicazioni fattuali per valutare l’idoneità dei siti; a ogni requisito è stato associato uno specifico punteggio per elaborare la graduatoria – ha dichiarato il presidente della Commissione, Alessandro Ortis -. È stato un percorso laborioso e di grande impegno, facilitato da un apprezzatissimo dialogo di approfondimento con le amministrazioni regionali e locali che hanno assicurato un apporto di qualità al lavoro della Commissione”.
“L’ampia partecipazione e la qualità delle proposte pervenute hanno dimostrato capacità di attivarsi, professionalità e forte attenzione al mondo della ricerca: di questo desidero ringraziare tutte le istituzioni regionali coinvolte – ha dichiarato il Presidente dell’ENEA Federico Testa -. Oggi è l’Italia che vince. Perché investe sulla conoscenza e sull’energia sostenibile con un progetto che garantisce prospettive scientifiche e occupazionali positive per tutti e, in particolare, per i giovani”.
Lorenzo Cresci, la Stampa