L’avvertimento degli esperti: i casi di avvelenamento da cioccolata, per i cani, aumentano durante le festività natalizie. Ecco perché è bene fare attenzione
Torroni ricoperti, gianduiotti, tavolette, praline. A Natale, ancor più che durante il resto dell’anno, la cioccolata è onnipresente sulle nostre tavole. E se per noi rappresenta, tutt’al più, una minaccia per il girovita, discorso diverso vale per i nostri amici a quattro zampe. Per i cani, infatti, la cioccolata è un alimento altamente tossico, che in alcuni casi si può rivelare persino letale. E oggi uno nuovo studio conferma che, purtroppo, durante le festività natalizie (e anche in quelle pasquali) l’incidenza delle intossicazioni da cioccolata da parte dei cani aumenta significativamente. I proprietari di cani sono quindi invitati a raddoppiare l’attenzione e la vigilanza per scongiurare tali incidenti. La ricerca è stata condotta da un’équipe di scienziati dell’Institute of Infection and Global Health alla University of Liverpool, nel Regno Unito, e di altri istituti di ricerca, ed è stata pubblicata sulla rivista Vet Records.
BUONO MA VELENOSO
Il fatto che il cioccolato sia pericoloso per i cani, sebbene questi ne vadano ghiotti, è noto da tempo. Tutta colpa di una sostanza contenuta nel cioccolato, la teobromina, un alcaloide che fa parte della stessa famiglia della caffeina. Per digerire la teobromina è necessaria l’azione di un enzima specifico, il cosiddetto citocromo P450 1A2, che nei cani è meno attivo rispetto a quanto non lo sia negli esseri umani. È per questo motivo che i cani – in particolar modo quelli di piccola taglia, i cuccioli e quelli anziani – fanno particolarmente fatica a smaltire la sostanza, che induce negli animali convulsioni, vomito, diarrea, cardiomiopatie e, nel caso di intossicazioni particolarmente consistenti, anche la morte.
A NATALE IL QUADRUPLO DELLE INTOSSICAZIONI
Gli autori del lavoro appena pubblicato hanno analizzato cartelle cliniche provenienti da 229 ambulatori veterinari britannici, raccolte durante il quinquennio 2012-2017 e relative a intossicazioni da cioccolato, per un totale di 386 casi totali. Un animale su quattro era stato portato in ambulatorio meno di un’ora dopo aver ingerito il cioccolato e quasi la metà degli animali entro sei ore dall’intossicazione. I sintomi più frequenti erano vomito (nel 17% dei casi) e tachicardia (nel 7.5% dei casi), mentre le cartelle cliniche non evidenziavano sintomi neurologici né convulsioni. L’analisi, inoltre, ha svelato che le intossicazioni registrate durante il periodo natalizio erano quattro volte più frequenti rispetto a quelle registrate durante periodi non festivi. Un effetto simile, anche se meno pronunciato, sembrava verificarsi anche durante le festività pasquali, quando le intossicazioni da cioccolato risultavano essere il doppio più frequenti rispetto ad altri periodi. Tra le fonti di intossicazione, soprattutto barrette, cioccolatini, torte, uova di Pasqua e liquori.
GLI ESPERTI: RADDOPPIARE L’ATTENZIONE
“Abbiamo notato”, spiegano gli autori del lavoro, “picchi significativi di intossicazione da cioccolato nei periodi natalizi e pasquali, ragionevolmente collegati alla maggiore presenza di alimenti a base di cioccolato sulle tavole dei proprietari di cani. Questi alimenti, tra l’altro, sono frequentemente assunti dai bambini, ragion per cui è particolarmente importante raddoppiare l’attenzione e la vigilanza per scongiurare intossicazioni che per i cani possono rivelarsi anche molto gravi”.
La Repubblica