Sarà possibile per gli operatori sanitari applicare l’obiezione di coscienza sulle Dat, le disposizioni anticipate di trattamento appena approvate dal Parlamento. Lo ha assicurato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. “E’ mia intenzione immediatamente dopo la pubblicazione della legge, incontrare i rappresentanti delle strutture sanitarie private cattoliche, per condividere con loro opportune modalità applicative della legge. Non ignoro che il testo appena approvato non contenga una specifica disciplina in tema di obiezione di coscienza per i medici e per questa ragione assicuro che seguirò con grande attenzione l’applicazione delle nuove disposizioni e che, nell’ipotesi in cui si dovessero verificare le criticità paventate dagli interroganti, assumerò immediatamente le necessarie iniziative di mia competenza volte a salvaguardare la piena operatività del sistema sanitario, come ho fatto in tutti questi anni con riferimento alla legge sull’interruzione volontaria di gravidanza, rispetto alla quale ho sempre verificato, nella qualità di ministro della Salute, che sussistesse l’accesso alle pratiche abortive rispettando il diritto all’obiezione di coscienza”. Lorenzin assicura “di voler contemperare la necessità di applicare fedelmente le nuove disposizioni con le altrettanto fondate esigenze di assicurare agli operatori sanitari il rispetto delle loro posizioni di coscienza”. Immediata la replica dell’Associazione Luca Coscioni: ”Il ministro Lorenzin deve garantire l’applicazione di una legge di Stato di cui è lei stessa ministro. Il biotestamento non prevede l’obiezione di coscienza. I medici che sceglieranno di andare in questa direzione saranno perseguibili per aver violato la legge”, dichiara Filomena Gallo segretario dell’Associazione.
ItaliaOggi