Sono il 56% le medie imprese che hanno chiuso il 2016 con un fatturato in crescita. E solo il 18% quelle che segnalano difficolta. E’ uno dei dati che emerge dall’indagine di Mediobanca e Unioncamere, su un campione rappresentativo di medie imprese industriali italiane, presentato oggi a Milano. La situazione migliora ancora nel corso del 2017: le medie imprese hanno sensibilmente migliorato le performance di mercato, con ricadute positive anche sull’occupazione. L’attuale miglioramento del clima congiunturale le porta oggi a guidare la ripresa del manifatturiero italiano, specie sui mercati esteri. All’insegna dell’ottimismo, anche più diffuso, dunque, si confermano le previsioni per il 2017, con il 55% di tali società che prevede un aumento del fatturato, mentre si dimezzano le segnalazioni di diminuzione (solo il 9%). La propensione all’export delle medie imprese si conferma decisamente elevata, tanto che la quota di aziende esportatrici aumenta e supera l’89% e, nel 2016, il 51,2% del loro fatturato complessivo ha avuto origine dalle vendite sui mercati esteri. Per l’anno in corso, la forza del “brand” made in Italy (fatto di qualità, innovazione, design e affidabilita) dovrebbe ulteriormente sostenere la dinamica delle esportazioni, tanto che ben la meta delle medie imprese si attende di poter espandere le proprie vendite all’estero, rispetto ad appena l’8% che punta a riconfermare i risultati del 2016. Particolarmente incoraggianti sono le previsioni delle medie imprese del settore agroalimentare, sia in termini di fatturato complessivo (con una quota di quasi 8 punti superiore alla media di imprese che prevedono di vendite crescenti nel 2017) sia, soprattutto, sui mercati internazionali (dove la quota di quante si attendono di poter migliorare le proprie vendite nel 2017 sale al 62%, ben 12 punti in più rispetto alla media). Tra i mercati esteri extra-Ue che dovrebbero garantire maggior slancio alle medie imprese dell’agroalimentare nel 2017, un ruolo di primo piano viene svolto dagli Stati Uniti, dalla Cina e dal sud-est asiatico. Per il 2016, quasi l’85% delle medie imprese dichiara di aver realizzato investimenti, in un quarto dei casi nell’ambito della ricerca e sviluppo. Di rilievo anche l’impegno sui temi dell’eco-compatibilità e della sostenibilità ambientale: ammonta, infatti, a oltre il 56% del totale la quota di medie imprese che sono impegnate in produzioni più rispettose dell’ecosistema e che adottano tecnologie energy saving. Il 65% di questi investimenti ha interessato il processo produttivo, oltre un terzo e intervenuto anche o solo sul prodotto e il 55% ha riguardato l’abbattimento del consumo di energia e materie prime o il riutilizzo degli scarti.