I conti del Gruppo Editoriale. Bene radio (+2,8%) e internet (+1,6%). Pesa l’onere fiscale
Quelli da vendite a -6%, raccolta pubblicitaria +11%
Crescono i ricavi complessivi di Gedi Gruppo Editoriale nei primi nove mesi di quest’anno, pari a 440 milioni di euro (+3,7% e -0,2% a perimetro omogeneo, considerando l’integrazione avvenuta col gruppo Itedi di Stampa e Secolo XIX e anche il deconsolidamento di 5 testate locali dell’ex gruppo Espresso). L’andamento del fatturato risente nei nove mesi del -5,6% dei ricavi da vendite pari a 145 milioni (-6,3% a pari perimetro), ma beneficia di un incremento nella raccolta pubblicitaria dell’11% fino agli oltre 266 milioni (+6% a perimetro omogeneo). In particolare, sui mezzi del gruppo guidato dall’a.d. Monica Mondardini e presieduto da Marco De Benedetti, le inserzioni segnano una flessione del 4,5%, a differenza dell’incremento delle concessioni di editori terzi grazie ai nuovi incarichi di Radio Italia, Stampa e Secolo XIX per la pubblicità nazionale dei primi sei mesi dell’anno. Sempre internalmente al gruppo, cresce la raccolta su radio del 2,8%, «confermando l’evoluzione positiva già riscontrata nel precedente esercizio», hanno fatto sapere ieri con una nota da Gedi dopo l’approvazione dei conti al 30 settembre scorso. Aumenta anche la raccolta sul web dell’1,6% mentre quella su carta stampata registra «un calo significativo (-8,3%), penalizzata dall’andamento negativo della raccolta del settore dei quotidiani, che ad agosto scendeva del 10,5%».
Complessivamente, il gruppo che pubblica tra gli altri Repubblica non intercetta al momento segnali di miglioramento del mercato ma scommette soprattutto sulla radio (dopo aver acquisito il 10% di Radio Italia) e sul digitale. Per fine anno si aspetta un risultato positivo e «l’apertura di nuove opportunità» in seguito al perfezionamento dell’integrazione di Itedi.
Scendendo a valle del fatturato, i costi, esclusi gli opzionali e le concessioni di terzi, sono scesi del 4,5% (-6,1% a pari perimetro). Sono diminuiti sia i costi fissi del personale (-4,4%) sia gli altri costi (-7,4%). Quindi il margine operativo lordo consolidato è di 34,1 milioni, in linea rispetto allo stesso periodo 2016 e in miglioramento rispetto al dato a perimetro omogeneo. Mentre il risultato operativo consolidato è stato pari a 22,7 milioni di euro, sempre in linea col 2016 e in crescita rispetto al risultato a perimetro omogeneo. Infine il risultato netto consolidato è in rosso per 143,9 milioni di euro, a fronte di un utile rispettivamente di 14 mln nel 2016 e 11,5 milioni a perimetro omogeneo. A pesare è l’onere fiscale pari in tutto a 160,1 milioni «a causa dell’onere straordinario sostenuto per la definizione del contenzioso sopra illustrato, pari a 154,5 milioni» (vedere ItaliaOggi del 30/9/2017).
Infine la posizione finanziaria netta a fine settembre 2017 è positiva per 40,5 milioni e migliora rispetto a fine 2016 (il dato era a 31,7 milioni), «malgrado che l’integrazione nel corso dell’esercizio con il gruppo Itedi abbia comportato il consolidamento della sua posizione finanziaria netta, negativa per 8,4 milioni». Tenuto conto della definizione del contenzioso fiscale, infine, l’indebitamento netto sarà intorno ai 100 milioni. Ieri il titolo Gedi ha chiuso in Borsa a -1,16% a 0,767 euro.
Marco Livi, ItaliaOggi