Il boom, l’arrivo di nuovi mezzi più efficienti, la maleducazione. Bettarini: basta misure soft, abbiamo chiesto a Mobike di aumentare le penalità per il parcheggio selvaggio
Sono passate 10 settimane dall’inaugurazione del bike sharing a flusso libero. Il successo di utenti è indiscutibile, mentre è assai discutibile il comportamento di troppi, tra fiorentini e turisti, che parcheggiano Mobike ovunque, creando degrado e anche situazioni di pericolo. Hanno preso troppo alla lettera lo slogan del servizio due ruote: «Prendi e lasciala dove vuoi». Le bici con i raggi arancioni si trovano lasciate da cialtroni in troppe parti di Firenze. E ora Palazzo Vecchio cambia rotta: da oggi, dopo un rapido confronto con l’azienda che gestisce il servizio, ogni volta che una bici verrà parcheggiata male verranno scalati 20 punti dal profilo del relativo utente.
«Governeremo il fenomeno». «Il fatto che si parli di un successo non è banale e, in questa dimensione, non era prevedibile. È un fenomeno che vogliamo governare in maniera molto attenta: usiamola, ma usiamola meglio — spiega Giovanni Bettarini, assessore alla smart city e “importatore” dell’idea Mobike dopo un viaggio in Cina — Siamo partiti con 400 bici, aumentandole piano piano: ora siamo a 2.150. Ci sono ben 52 mila fiorentini iscritti e oltre 10 mila utilizzi giornalieri. Ogni bicicletta viene usata 6 volte nell’arco di una giornata. Siamo a 140 stalli appositi per il bike sharing: li aumenteremo». «Multe pecuniarie arriveranno quando si violerà il codice della strada», aggiunge il sindaco Nardella.
La mossa. Intanto, però, il Comune è dovuto correre ai ripari, perché la maleducazione sta ledendo il decoro della città, creando anche situazioni di rischio. «Abbiamo chiesto a Mobike di aumentare il servizio di penalità di 20 punti per le bici lasciate fuori dagli spazi consentiti — spiega Bettarini — Finora, nella fase di esordio, erano state applicate misure soft, ma ora si cambia registro. In campo ci saranno anche i vigili, che contesteranno a Mobike le violazioni». Ogni utente parte da un cumulo di 100 punti, che verranno decurtati o aumentati in caso di comportamenti virtuosi o negativi. Tra questi c’è, appunto, la sosta selvaggia: più punti si perdono e più aumenta il costo del servizio, fino ad arrivare alla sospensione del noleggio nel caso si arrivi a quota zero. Oggi ci sono 2.150 Mobike in città. Il progetto è di arrivare a 8 mila, ma pone un problema di spazio fisico. Nonostante questo effetto collaterale, Palazzo Vecchio non ha pensato di tagliare il numero «perché l’area di utilizzo sarà sempre più ampia e la concentrazione delle due ruote si diluirà: se così non fosse interverremo».
Da gennaio marce e ruote più grandi. Linea dura, ma non durissima come ad esempio quella di Amsterdam, dove il Comune ha deciso che le bici possono essere parcheggiate solo negli stalli ad hoc. «Amsterdam è una situazione diversa: ci sono già decine di migliaia di biciclette, la città è satura. Noi invece qui l’uso della bici lo stiamo promuovendo — riflette ancora Bettarini — Dobbiamo gestire un modello che presenta, sì, dei problemi ma anche tanti vantaggi per il trasporto a breve raggio per tante categorie di persone e a prezzo contenuto». Le bici di Mobike hanno sì grande successo, ma anche diversi difetti (poco adatte a persone alte, molto «dure» sulle buche e non ci sono le marce, i rapporti sono troppo corti: si pedala e si pedala, ma poi sembra di rimanere sempre sul posto). «Abbiamo concordato una svolta anche su questo — conclude Palazzo Vecchio — I modelli nuovi arriveranno a gennaio: più grandi, con ruote da 26 pollici e tre marce di velocità, anche per affrontare più facilmente qualche salita». A breve, dopo il colosso cinese Mobike, arriverà anche un altro operatore che magari contribuirà ad abbassare le tariffe: c’è una selezione in corso, tra circa un mese scopriremo numeri e modello di queste nuove bici.
Il Corriere della Sera