di Cesare Lanza per LaVerità
WALTER VELTRONI
Mi piace per le sue belle interviste sul Corriere dello Sport. Il buonismo, la neutralità, i toni morbidi e la mediazione gli consentono di proporsi domani per qualsiasi traguardo: la direzione di un quotidiano sportivo, il Coni, la Lega calcio, Palazzo Chigi, il Quirinale… Mai dire mai. E se nulla arriverà, meglio star fuori comunque dal ring di latrati e stupidaggini.
NICOLAS MADURO
Il presidente del Venezuela passerà alla storia come un feroce dittatore: 120 vittime negli ultimi quattro mesi ufficialmente, probabilmente di più. Non c’è il minimo spazio per le opposizioni e il Paese è allo stremo. L’erede di Hugo Chàvez è contestato da milioni di cittadini: barricate, incendi, scontri a fuoco, delitti. Astensione gigantesca al voto. Fino a quando?
SERGIO MARCHIONNE
Dopo l’indispensabile assestamento, (e il drastico esonero di Luca Cordero di Montezemolo) le Ferrari sotto la sua guida riemergono brillantemente: a Budapest, doppietta di Sebastian Vette! e Kimi Raikkonen, il più veloce e generoso. Vince il gioco di squadra, secondo il programma di Marchionne. E le Mercedes subiscono.
ANGELINO ALFANO
Ho sentito in tv addirittura questa scempiaggine: Alfano meglio di Giulio Andreotti! Confronto ridicolo, ma è vero che Angelino fiuta il vento come un cane da tartufi. Al centro sempre, a destra 0 a sinistra, tutto va ben pur di raccattare ministeri importanti. E con il voto in Sicilia, e la coda tra le gambe, proverà a tornare con Silvio Berlusconi. Il Cav, sornione, abboccherà?
FEDERICA PELLEGRINI
Sarà anche antipatica e per molti le sue vicende sentimentali sono fastidiose. Vero: non se ne può più. Ma nessuno può negare la sua fantastica qualità nel nuoto: è la più grande di sempre, senza discussioni. A 29 anni, con una rimonta nei 200 metri, ha letteralmente annichilito la campionessa olimpica, la ventenne americana Katie Ledecky.
MATTEO RENZI
Mi scervello per elogiarlo ma non ce la faccio. Miopia mia o protervia sua? La seconda. L’ex premier alla Versiliana, di fronte alla sua claque, ripete le solite amenità. E quando un telecronista gli fa una domanda scomoda, gli strappa il microfono e lo lancia a un simpatizzante. Non contento, con vocazione all’impopolarità, sostiene Emmanuel Macron!