È quanto emerge da una ricerca Doxa/Ichnusa, che sottolinea anche l’importanza dell’autenticità a tavola
COME SI SCEGLIE LA META DEL CUORE
Ma come scelgono gli italiani la meta del cuore? Il 94 per cento parte spinto dal desiderio di conoscere ed esplorare un luogo, incuriosito da cultura e tradizioni. Un elemento considerato molto rilevante, inoltre, è il contatto con la natura: per l’84 per cento degli italiani avere la possibilità di immergersi in luoghi incontaminati diventa prioritario nella scelta delle proprie vacanze. Conta molto anche la cucina: una forte cultura gastronomica è un aspetto rilevante per il 73 per cento. Hanno meno peso altri aspetti, come andare in una meta famosa (64 per cento), fare sport (42 per cento) o trascorrere le vacanze in un posto alla moda (28 per cento).
ALLA RISCOPERTA DELLA GENUINITÀ
Sembrano perdere quota cucina fusion, chef stellati e innovazione, a vantaggio dell’autenticità. Per oltre otto italiani su dieci (86 per cento), di qualsiasi età e provenienza geografica, vale di più, a tavola, la ricerca di cibi genuini, tipici di un certo territorio. Molto meno rilevanti altri aspetti, come la ricerca di nuovi ingredienti e abbinamenti insoliti (22 per cento), le novità (22 per cento) o le tecniche di cottura alternative (18 per cento). Con qualche significativa differenza in base all’età: se l’autenticità sembra infatti mettere d’accordo nonni e nipoti, gli under 25 sono molto più attratti dalle ultime tendenze (38 per cento) e dall’innovazione (30 per cento).
I PIATTI CHE RACCONTANO UNA STORIA
Nello specifico, i piatti considerati più interessanti sono quelli magari imperfetti al primo assaggio ma capaci di sorprendere (83 per cento). Quelli in grado di raccontare una storia, preparati da secoli nello stesso modo, senza contaminazioni e compromessi. Ma la predilezione per una cucina “eroica”, capace di emozionare con pochi semplici ingredienti, porta anche alla scoperta e alla ricerca di ristoranti e osterie che “valgono il viaggio”, per la loro genuinità e originalità, anche se fuori dagli itinerari classici (79 per cento). I fast food vengono promossi dal 41per cento come soluzione comoda in viaggio, mentre solo il 28 per cento dichiara di scegliere sulla base della notorietà dello chef e delle segnalazioni sulle guide.
La Stampa