Mi vergogno un po’ dell’argomento che vi sottopongo, l’amicizia con un’altra famiglia che si è incrinata di recente. Mi riferisco ai genitori di un compagno di mio figlio che due o tre anni fa hanno avuto una serie di difficoltà economiche e non solo. Noi abbiamo cercato di sollevarli dalla preoccupazione di impensierirlo troppo facendolo studiare a casa nostra quasi tutti i giorni e portandolo con noi per brevi gite. L’anno scorso li abbiamo ospitati nell’appartamento dei miei al mare stringendoci molto, ma con la piacevole sensazione di vedere i ragazzi felici e anche di dare una mano a qualcuno in difficoltà. Da qualche tempo, però, il padre ha trovato una buona sistemazione e a poco a poco i rapporti si sono sfilacciati e mio figlio non capisce che cosa sia successo. Di recente c’è rimasto molto male perché il suo amico gli ha detto che quest’estate andrà a Cuba con i suoi e quindi non potrà venire con noi e io mi sono trovato in imbarazzo a spiegare l’atteggiamento se non altro poco riconoscente di queste persone.
– Caro Walter, sai che cosa dovresti leggere a tuo figlio che mi pare sfiorato, forse come te, dalla brutta sensazione di essere stato sciocco a credere in un rapporto sincero? La spiegazione che Cesare Lanza ha dato del noto detto «La riconoscenza è il sentimento della vigilia»: «La gratitudine è il peso forse più difficile da portare. La spiegazione, a mio parere, è semplice: noi tutti, o quasi, sopravvalutiamo le nostre capacità, ci piace pensare di poter raggiungere qualsiasi obiettivo senza l ‘ aiuto di nessuno: così, quando per affermarci, ci siamo invece giovati del sostegno di qualcuno, una volta arrivati al traguardo preferiamo rimuovere il ricordo, ignorare la preziosità dell ‘ aiuto ricevuto. Nel bisogno siamo tutti pronti a proclamare l ‘ affetto indistruttibile che proveremo verso chi ci ha dato una mano. Ma poi…». Ecco, Walter, devi spiegargli che sono i fragili e i modesti a comportarsi così e che lui invece e di certo con genitori come voi! – sarà un uomo capace di interpretare il ” grazie ” e anche di ammettere, se sarà il caso, di aver sbagliato.
di Renata Maderna, Famiglia Cristiana