di Cesare Lanza
Scommettiamo che… Oggi un giorno di pausa, rispondo a due lettere: una gentile, l’altra impertinente. È sempre un piacere ricevere lettere, di critica o di consenso: è un segno di interesse. Scrive Giovanni Lugaresi, anziano collega che lavorava al Gazzettino: «Leggo sempre le rievocazioni a firma di Cesare Lanza. Così è stato anche per Gaetano (Gaetanino) Afeltra che anch’io conobbi. Sapevo della frase sui giornalisti, “orfani, scapoli e bastardi”. Gli chiesi se era esatta la paternità di quella frase. Lui smentì. Alla stessa domanda, rivolta a Indro Montanelli e a Enzo Biagi, ebbi da entrambi una risposta negativa. Se Lanza non l’ha sentita con le sue orecchie da Afeltra, quella espressione chi la pronunciò?». Rispondo: è na battuta di Gaetanino, che ho sentito da lui molte volte, con alcune varianti. Afeltra era un affabulatore, il suo concetto è che il giornalismo è una missione come il sacerdozio. Due o tre volte aggiunse: senza religione. Le varianti? Senza famiglia, senza genitori e senza figli, figli di padre ignoto… Ed ecco la lettera, impertinente, di Ruggero Benvegnù: «Vorrei proporre una “scommessa” a Cesare Lanza: scommettiamo che lei continuerà a vaticinare previsioni errate, meteo compreso? “Difesa Juventus più forte del mondo… Allegri più esperto di Zidane… Higuain e Dybala straordinari…”». Rispondo: non mi nascondo mai, ieri ho chiesto scusa ai lettori. Ma posso ricordare qualche successo? Matteo Renzi silurato prima di Natale, il crescente successo di M5S, la vittoria di Donald Trump, la Brexit… Sulla Juve, in estate pronosticata da tutti trionfante, avevo previsto che avrebbe faticato fino all’ultimo. Andiamo avanti.
di Cesare Lanza, La Verità