Iniziative in tutta Europa per celebrare la giornata e “Combattere l’obesità insieme”
I dati sono allarmanti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità parla di 1,9 miliardi di persone in sovrappeso, di cui 600 milioni obesi. Di questi, 6 milioni in Italia.
La campagna 2017, prenderà vita anche sui social network – Facebook e Twitter – supportata dall’hashtag #EOD2017, attraverso la diffusione di messaggi volti a creare consapevolezza sull’obesità, sulle sue cause e sui trattamenti per la cura. Ma non solo, i pazienti, infatti, saranno protagonisti con le loro storie e i loro vissuti su tutti i mezzi di comunicazione, con approfondimenti sul tema e con la narrazione delle esperienze di chi è riuscito a sconfiggere questa malattia che in Italia non è ancora riconosciuta come tale, nonostante le società scientifiche siano concordi nel sostenere la necessità di interventi urgenti in questo senso.
I costi dell’obesità
L’obesità ha un impatto significativo sulla società, anche in termini di costi: considerando i dati nazionali che riportano un numero pari a 6 milioni di obesi in Italia, si registra un impatto sul SSN pari a 4,5 miliardi di Euro.
L’incidenza economica deriva in prevalenza dai costi medici diretti, i costi dei sistemi sanitari (farmaci e ospedalizzazioni per la malattia stessa e per le sue complicazioni), ma anche da costi in termini di calo della produttività lavorativa e assenteismo. Si stima che la maggior parte della spesa sanitaria relativa all’obesità (più del 60%) sia dovuta a ricoveri ospedalieri e ciò indica quanto l’obesità sia la reale responsabile di una serie di gravi patologie cardiovascolari, metaboliche, osteoarticolari, tumorali e respiratore, le cosiddette comorbidità.
Ciascuna regione si differenzia dalle altre in termini di costi: in Lombardia si supera 1 milione e 300 mila euro, in Sicilia il costo è di 729 milioni, oltre 66 milioni in Molise, infine, in Campania 875 milioni di euro.
Herman Toplak, presidente di EASO, afferma: “Nonostante la crescente epidemia, sono pochi i Paesi europei che hanno adottato o stanno adottando strategie concrete per combattere l’obesità. Strategie che, per essere efficaci, dovrebbero riguardare tutti gli aspetti della gestione del peso, a partire dal promuovere attività fisica e stili di vita più sani, alla riduzione del consumo eccessivo di alimenti e bevande ad alto contenuto calorico, nonché al trattamento farmacologico e chirurgico”.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’obesità è una delle più grandi sfide per la salute pubblica del XXI secolo: gli adulti in sovrappeso sono oggi 1,9 miliardi e di questi circa 600 milioni sono obesi. Rispetto agli anni ’80 la prevalenza è triplicata e si stima che, se obesità e sovrappeso continueranno ad aumentare a una velocità così allarmante, nel 2030 ne soffriranno più della metà dei cittadini europei.
“Anche a livello italiano la situazione non cambia: ogni anno si registrano 57 mila morti per cause legate all’eccesso di peso – sottolinea Paolo Sbraccia, rappresentante italiano EASO e past president della Società Italiana Obesità (SIO) – Sovrappeso e obesità sono responsabili di circa l’80% dei casi di diabete, del 55% dei casi di ipertensione e del 35% dei casi di cardiopatia ischemica e di tumori. È perciò fondamentale rendersi parte attiva nel sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione e dell’adozione di stili di vita sani, così come ci suggerisce il motto dell’EOD17: Combattiamo l’obesità insieme”.
Un passo necessario per affrontare la crescente epidemia di obesità è la creazione delle obesity unit, centri di riferimento con un approccio multidisciplinare dove il paziente possa essere seguito in tutti gli aspetti della cura da esperti dietologi, nutrizionisti, psicologi e chirurghi, per una presa in carico a 360°.
“Nei casi più gravi e dopo un’attenta valutazione da parte di un’équipe multidisciplinare formata da un chirurgo, un nutrizionista, uno psicologo e un diabetologo – afferma Luigi Piazza, presidente della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e della Malattie Metaboliche (SICOB) – è la chirurgia bariatrica a rappresentare uno dei trattamenti più efficaci nella cura dell’obesità che garantisce un calo ponderale significativo e mantenuto nel tempo e un miglioramento delle condizioni di vita del paziente”.
L’obesità in Italia
In Italia più di un terzo della popolazione adulta (35,3%) è in sovrappeso, mentre poco più di una persona su dieci è obesa (9,8%).
Le differenze rilevate sul territorio sono considerevoli: le regioni meridionali presentano la prevalenza più alta di persone di 18 anni ed oltre obese (Molise 14,1%, Abruzzo 12,7% e Puglia 12,3%) ed in sovrappeso (Basilicata 39,9%, Campania 39,3% e Sicilia 38,7%) rispetto alle regioni settentrionali, che mostrano i dati più bassi di prevalenza di obesità (Lombardia 8,7% e Piemonte 8,9%) e sovrappeso (Valle d’Aosta 30,4% e Lombardia 31,9).
La percentuale di popolazione in condizione di eccesso ponderale cresce all’aumentare dell’età: il sovrappeso passa dal 14% della fascia di età 18-24 anni al 46% tra i 65-74 anni, mentre l’obesità dal 2,3% al 15,3% per le stesse classi di età.
Obesità e sovrappeso sono inoltre caratterizzate dalla differenza di genere, risulta infatti in sovrappeso il 44% degli uomini rispetto al 27,3% delle donne ed obeso il 10,8% degli uomini rispetto al 9% delle donne.
La fascia di età in cui si registrano percentuali più alte di persone in eccesso di peso è, sia per gli uomini che per le donne, quella tra i 65-74 anni (uomini 52,6% e 16%, donne 40,3% e 14,8, in sovrappeso ed obesi rispettivamente.