La scommessa
di Cesare Lanza
Scommettiamo che la presidenza di Emmanuel Macron aggraverà la situazione italiana in Europa? Trovo incomprensibile l’entusiasmo di tanti politici e opinionisti. Pensavo che ormai in Italia fosse impossibile stupirsi di qualsiasi cosa, ma mi sbagliavo! Pensavo che il limite fosse stato raggiunto dalla legge sulla legittima difesa, che è considerata tale solo se un ladro entra in casa in ore notturne. Un insuperabile sketch, da avanspettacolo, candidabile ai concorsi televisivi per i nuovi comici. Mi sbagliavo, mi sbagliavo… La legge sulla legittima difesa fa ridere, sarà corretta, ma l’entusiasmo per Macron ci mostra che l’antica vocazione italica ad applaudire il vincitore è talmente forte da impedirci di guardare la realtà. Monsieur Emmanuel viene esaltato per la sua precocità. Ma che ci importa? Il problema di fondo era e resta la questione europea. E Macron ha vinto perché i francesi si sono impauriti di fronte alle intenzioni antieuropee di Marine Le Pen. Anche con qualche ragionevolezza, dal loro punto di vista. Macron non è né un De Gaulle né un Mitterrand, su questo possiamo scommettere tutti: sia quelli che confidano in lui, sia quelli che avrebbero preferito Marine all’Eliseo. Il neo presidente rafforzerà l’asse franco-tedesco. E i francesi ne trarranno qualche vantaggio, anche se Angela Merkel un Macron se lo pappa a colazione, al massimo gli lascia le madeleine rese celebri da Marcel Proust. E noi in Italia? Germania e Francia ci stritoleranno, insieme agli altri europei. Il problema è che siamo l’anello debole della catena. A colazione, speriamo che ci restino gli spiccioli per un cappuccino e un cornetto. A pranzo e cena, si vedrà.
di Cesare Lanza, la Verità