di Cesare Lanza
Scommettiamo che, con qualche ragionevole idea, si potrebbe rendere meno inquietante il tema della sicurezza? Alleviando le ansie delle popolazioni, spesso mal protette? Ecco una modesta proposta, alla vigilia della riunione dei grandi d’Europa, a Roma, blindata per timore di atti terroristici dopo quanto è successo a Londra. La proposta è semplice: scegliere un’isoletta disabitata e, con il contributo di tutti i Paesi interessati, attrezzarla, fortificarla, renderla inattaccabile, inviolabile: come sede degli incontri internazionali, dai G7 o 8, in su 0 in giù. Il problema degli attentati non sarebbe risolto interamente: come si è visto a Londra e prima ancora a Nizza, e in tante altre occasioni, la casualità, la scelta dei luoghi, i kamikaze rendono imprevedibili le intenzioni dei terroristi. Ma, con questa proposta, elementare, si farebbe un bel passo avanti. La sicurezza di chi ci governa in tutto il mondo sarebbe garantita. E soprattutto si farebbe un favore agli abitanti delle città esposte al pericolo. Proviamo a immaginare d’animo dei romani, domani, per il sessantesimo anniversario dei trattati europei. Partecipazione? Direi di no. E comunque questo sentimento potrebbe essere soddisfatto via tv e Web. Il sentimento più diffuso tra i romani sarà, presumo, oltre alla paura di un attentato, il fastidio per tutti i disagi conseguenti: 5.000 agenti, 1.000 soldati, droni, artificieri, tiratori scelti, servizi segreti di mezzo mondo. Caos totale, inevitabile. E 30.000 manifestanti. I grandi d’Europa (40 in teoria, pochi quelli famosi) i romani non li vedranno neanche di striscio, ammesso che questo possa essere il loro desiderio.
di Cesare Lanza, La Verità