Più 0 meno come quel famoso spot sul caffè: più lo butti giù e più si tira su. Da ogni parte – politici, opinionisti, gli scandalizzati dei salotti – lo aggrediscono per il Muro con il Messico. Ma il primo ad avere l’ideuzza fu Bill Clinton, il cocco dei modaioli (e solerte marito di Hillary, sconfitta da Trump). Donald piace: forse perché ha un’idea prioritaria in testa, l’America al primo posto.
MAURO MORETTI
Condannato a sette anni per una strage ferroviaria con decine di morti (era responsabile delle Ferrovie). Due aspetti di questa brutta vicenda sorprendono: quando già era pesantemente indagato, il manager fu designato cavaliere del lavoro e, poi, promosso al vertice di Finmeccanica (di cui ha cambiato il nome in Leonardo). Non si dimette e non rinuncia alla prescrizione.
CARLO FRECCERO
Manda a quel paese in diretta tv Andrea Orlando, che lo aveva provocato definendolo «rappresentante dei 5 stelle». Replica: «Io per la Rai sono stato indicato dai grillini, tu dal papa di Renzi 0 della Boschi…» Poi, difende Virginia Raggi dagli attacchi esagerati. Libero di mente! Purtroppo la conduttrice non gli chiede un parere sugli scandali Rai di Sanremo. Ne avremmo sentito delle belle.
CARLO CONTI
Peccato: avrebbe potuto dire qualcosa sia sul suo compenso di 650.000 euro nel mirino dei telespettatori, utenti 0 no dei socialisti network; sia su polemiche e scandali, rivelati da questo giornale, che investono la Rai e/o la rassegna canora. Forse il successo gli ha dato alla testa? Una volta adorava la trasparenza. Ma è ancora in tempo, il Festival comincia stasera. Se gli va di parlare. . .
MARINE LEPEN
Lancia imperiosamente la sua scalata all’Eliseo con parole forti e nitide. Con lei la Francia uscirà dall’Europa e ridiscuterà la partecipazione alla Nato. Apriti cielo! Immediatamente demonizzata dovunque e comunque, come è successo per Trump, come succedein Italia per Grillo e Salvini. Ma la bionda candidata ha spina dorsale d’acciaio e si propone come capitana dell’ antiglobalizzazione. . .
CARLOS BACCA
Un attaccante ha due compiti: il primo è quello di far gol; il secondo, se non riesce a segnare, è di essere utile, «tornare, far salire la squadra». In questa stagione a Carlos Arturo Bacca, centravanti del Milan e della Nazionale colombiana, non riesce né l’uno né l’altro. Ed è (giustamente) sostituito dall’allenatoreMontella: esce tra i fischi, protesta stizzito. Ingiustificabile.