Il futuro di Hugo Barra, ex-Google e tra pochi giorni ex-Xiaomi, ha un luogo e uno scopo: Facebook e la realtà virtuale. Mark Zuckerberg ha confermato ufficialmente che Barra si unirà al social network per “guidare tutti i nostri progetti di realtà virtuale, compreso il team di Oculus”. Un volto conosciuto, capace di indirizzare i progetti di realtà virtuale di Facebook e di comunicarli efficacemente al pubblico.
“Hugo condivide il mio sentimento che la realtà virtuale e aumentata saranno la prossima principale piattaforma di computing” si legge nel post del co-fondatore di Facebook. “Ci permetteranno di vivere cose completamente nuove e di essere più creativi che mai. Hugo ci aiuterà a costruire quel futuro e non vedo l’ora di averlo nel nostro team”.
Da parte sua, Barra non poteva che condividere le parole di Zuckeberg e aggiungere ulteriore entusiasmo: “Non vedo l’ora di iniziare a costruire quel futuro e di unirmi al team nel giro di un paio di mesi. Uno dei miei sogni è sempre stato quello di lavorare nella realtà virtuale anche quando realtà virtuale e aumentata erano solo frammenti di fantascienza; ora scattiamo selfie in mondi virtuali”.
Barra è stato ai vertici di Google dal 2010 al 2013, quando ha lavorato al sistema operativo Android. Trasferitosi in Cina per guidare l’espansione internazionale di Xiaomi, ha spinto il marchio cinese in mercati come India, Malesia, Messico e Russia (ma non in Occidente). Pochi giorni fa ha annunciato l’abbandono di questo ruolo per tornare alla Silicon Valley, in California. Ora sappiamo che intendeva Palo Alto e Facebook.
LO STATO DELLA REALTA’ VIRTUALE
Nel 2016, Facebook ha lanciato sul mercato il primo visore di realtà virtuale, Oculus Rift. Il suo debutto è stato tutt’altro che il successo sperato: è più costoso del previsto e richiede un PC potente per poter sfruttare la realtà virtuale. In molti hanno visto più potenziale in HTC Vive che, sebbene ancora più costoso e con gli stessi esosi requisiti hardware, permette di sfruttare meglio il tracciamento della posizione dell’utente nello spazio.
Per il futuro, Oculus sta lavorando a un visore senza fili e a migliorare il feedback realistico di ciò che avviene nel mondo virtuale. Ad esempio, le sensazioni di caldo e freddo. Nella sua tabella di marcia per i prossimi dieci anni, Zuckeberg ha delineato anche la “social VR”, vale a dire la possibilità di vivere un social network attraverso la realtà virtuale per scattare foto in mondi virtuali o poter giocare a carte. Una bozza di quello che sembra allo stato attuale un futuro inevitabile. La vera domanda da porsi è un’altra: quando sarà davvero diffusa?
Per ora, gli utenti preferiscono dispositivi economici e tutto sommato superficiali, come Samsung Gear VR e Google Cardboard: permettono di vedere video e foto a 360 gradi e di giocare qualche blando videogioco mobile e poco di più. PlayStation VR di Sony ha raggiunto un pubblico più ampio, grazie al prezzo più basso, ma anche le sue aspettative commerciali hanno dovuto essere ribassate: troppo entusiasmo da parte degli analisti probabilmente.
Nel 2016, la realtà virtuale non è stata minimamente la rivoluzione promessa. Probabilmente non lo sarà nemmeno nel 2017, anno in cui le aziende si soffermeranno sul miglioramento incrementale dei propri visori e sulla connettività wireless. Microsoft penserà invece a dispositivi più economici (tra i 300 e 500 dollari) basati su Windows Holographic, come quello presentato da Lenovo al CES 2017. Un antipasto prima dell’arrivo della console Xbox Scorpio, che garantirà il supporto, non meglio specificato, con la realtà virtuale.
Massimiliano Di Marco, International Business Times