Il presidente dell’Istituto della previdenza ha assegnato i nuovi incarichi dirigenziali, con le direzioni generali in discesa da 48 a 36. La riorganizzazione era stata alla base degli screzi con l’ex dg Cioffi e il Civ
La rivoluzione interna all’Istituto nazionale della previdenza, targata Tito Boeri, muove il suo passo concreto. Una nota dell’Inps annuncia che ieri Boeri ha assegnato gli incarichi dirigenziali di livello generale, proposti dal direttore generale Gabriella Di Michele. Si è completato così il primo tassello della riorganizzazione in corso nell’Istituto “che rivede drasticamente la struttura organizzativa dell’ente”. Le direzioni generali passano da 48 a 36, di cui 22 distribuite sul territorio. I dirigenti inizieranno a ricoprire i rispettivi nuovi incarichi a partire dal 1 febbraio. Subito dopo partiranno gli interpelli per gli incarichi dirigenziali di seconda fascia.
La transizione non è stata certo indolore, anzi la riorganizzazione è stata al centro del conflitto tra il presidente e il direttore generale Massimo Cioffi, culimanto con le dimissioni di quest’ultimo a seguito di quello che lui stesso ha pubblicamente definito “un rapporto con il presidente irrimediabilmente deteriorato”. Il progetto di riforma di Boeri è stato osteggiato anche dal Civ, il Consiglio di indirizzo e vigilanza, dove siedono le parti sociali, tra cui i sindacati, che ha fatto ricorso al Tar per bloccarlo.
La Repubblica