Rilevato il 5,5% della piattaforma specializzata nella valorizzazione dei talent digitali. Entra in Studio 71 con ProsiebenSat. 1 Media e Tf1
Allora, la notizia secca è che Mediaset investe circa 22 milioni di euro per rilevare il 5,5% della piattaforma Studio 71, controllata dai tedeschi di ProSiebenSat.1 Media, e specializzata, soprattutto, nella valorizzazione dei talenti del web, blogger o youtuber, e nella creazione di canali ad hoc per Youtube o MyVideo.
Altri 24,4 milioni di euro li investe il broadcaster francese Tf1, per rilevare il 6,1% di Studio 71. Che, a questo punto, con tre grandi media company come azionisti, potrebbe diventare il primo passo verso una più ampia alleanza europea anche nel mondo degli ott, della tv free e a pagamento. Di sicuro Mediaset si è trovata altri due alleati, uno tedesco e uno francese, da sollecitare nel caso di ulteriori battaglie con Vivendi, che nelle ultime settimane sembra intenzionata a scalare il gruppo del Biscione.
Tornando alla notizia di giornata, entro marzo nascerà anche la joint venture Studio 71 Italia, di cui Mediaset controllerà il 49% (il restante 51% sarà della casa madre Studio 71), con uffici a Milano. Tutte le operazioni sulla Penisola avranno Publitalia 80 come concessionaria esclusiva del network.
Il multichannel network Studio 71 opera sui mercati di Germania, Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna e Austria. Aggrega 1.200 canali, con circa sei miliardi di views al mese, 405 milioni di abbonati e, in base alle quote acquisite da Mediaset (guidata dal vicepresidente e a.d. Pier Silvio Berlusconi) e Tf1, viene valorizzato circa 400 milioni di euro. Non ci sono dati sui ricavi di Studio 71, ma dal documento di ProSiebenSat.1 sui primi nove mesi del 2016 si può ottenere perlomeno qualche ordine di grandezza: il business del Digital entertainment, di cui Studio 71 fa parte, tra gennaio e novembre ha avuto ricavi per 319 milioni di euro (+36.3% sullo stesso periodo 2015) e un ebitda di 24 milioni (+41,1%). Come spiegano dal broadcaster tedesco, «Studio 71, nel terzo trimestre 2016, è stato quello che ha contribuito più di tutti alla crescita dei ricavi». Ricavi che, quanto al comparto del Digital entertainment, sono previsti in «significativa crescita» pure nei mesi successivi.
Ma cosa fa esattamente Studio 71, che vive esclusivamente di raccolta pubblicitaria? L’attività principale è la valorizzazione dei talent digitali, in primis raccogliendo la pubblicità per quelle web star da milioni di visualizzazioni che si potrebbero perdere nel mare magnum di Youtube. I nomi diranno poco al pubblico italiano: c’è Jake Mitchell, uno dei blogger britannici più famosi, con un canale che ha oltre un milione di abbonati; e poi Lukeisnotsexy, attore, musicista e regista; Saffron Barker, blogger britannica specializzata in beauty, moda e lifestyle; Georgia Merry, che fa dei divertenti video ispirati ai personaggi Disney, con oltre 15 milioni di views; Casey Barker, con un canale in cui racconta le sue sfide, e quello che fa con amici e parenti. Studio 71 provvede quindi alla produzione dei contenuti, alla distribuzione e alla valorizzazione marketing e pubblicitaria di questi talenti e di questi canali all’interno di piattaforme video come Youtube, Myvideo, Vimeo, Facebook, Vine.
Poi si occupa di produrre prodotti o di promuovere canali sganciati da una web star, ma molto frequentati. Tipo Jumbo (videogames), Top10 (video curiosi), Littledramakids (battaglie tra supereroi), Fact5 wrestling (dedicato, appunto, al wrestling), Fully charged (veicoli elettrici) o Sing King karaoke (canale Youtube con contenuti free legati al karaoke).
Infine Studio 71 promuove sul web anche i contenuti tratti da format televisivi classici di ProSiebenSat.1. E, in questo, senso, con l’ingresso di Tf1 e Mediaset, potrebbero esserci sviluppi molto interessanti.
Peraltro Mediaset, in questo business della valorizzazione delle web star, uno zampino in Italia ce lo aveva già messo: nel 2016, infatti, ha investito un milione di euro per rilevare il 40% della società Blasteem di Torino, content factory e piattaforma di video on line che ha strappato a Youtube una sessantina di talenti (uno su tutti, Favij) che insieme capitalizzano un pubblico di 20 milioni di fan. E con tutta probabilità Blasteem finirà sotto il cappello di Studio 71 Italia.
Di certo questa alleanza europea nel comparto dei video on demand gratuiti finanziati dalla pubblicità costituisce un primo passo nel nuovo posizionamento dell’area digital di Mediaset, guidata dal chief digital officer Pier Paolo Cervi, e che sembra prendere le distanze dalle classiche offerte di contenuti scripted (film, serie, intrattenimento) a canone mensile.
Pagina a cura di Claudio Plazzotta, ItaliaOggi