Per quanto si possa essere abituati e attenti alle proprie finanze, alla fine di un viaggio in un paese che non usa la propria moneta, può capitare che avanzino dei soldi. Così come succede di non trovare lo stesso cambio scelto alla partenza, quello che aveva promesso di non far pagare una seconda volta l’operazione. Girare famelici all’aeroporto, in cerca di negozi adatti dove consumare tutto, è una soluzione, anche se non sempre fruttuosa. TravelersBox è una startup israeliana che suggerisce una strategia diversa. Si tratta di un servizio che offre di depositare il denaro nelle apposite postazioni sparse per gli aeroporti del mondo, per ottenere in cambio, per esempio, buoni acquisto di diversi marchi.
L’utente può anche scegliere di destinare la somma al proprio account PayPal e, ancora, donarlo. “Sempre meglio che consumarli in costosi souvenir”, si legge sulla pagina del sito.
Ovviamente, il tutto ha un prezzo: sempre nelle FAQ, si legge che il servizio trattiene “solo il 7 per cento, pur offrendo tassi vantaggiosi rispetto agli altri operatori di cambio presenti all’ aeroporto”. Una volta depositato il denaro, l’utente riceverà un’email di conferma con le istruzioni per riscattare la cifra corrispondente, che sarà disponibile entro 48 ore. TravelersBox assicura di essere autorizzata dalle banche locali e dalle autorità dei vari paesi in cui opera (per ora Canada, Italia, Filippine, Georgia (Tbilisi), Israele, Turchia e Giappone, ma Tech in Asia parla di possibili sviluppi in Cina).
Secondo la mappa presente sul sito, per ora in Italia il servizio è disponibile all’aeroporto di Malpensa, al Terminal 1.
Tra i marchi di cui si possono acquistare le gift card, ci sono iTunes, Skype, Starbucks, Viber, Google Play, ma anche FootLocker, H&M, Decathlon.
“Con la nostra tecnologia, il denaro risultato inutile a causa delle differenze di cambio, riacquista valore – ha detto il Ceo Tomer Zussman a Inquirer.net, in occasione della collaborazione con Viber – Una delle nostre missioni principali è quella di trovare partner giusti proprio per fare in modo che gli utenti possano ricavare il massimo dalla valuta che gli avanza”. In caso contrario, fare incetta di calamite.
di Diletta Parlangeli, Il Secolo XIX