Scommettiamo che la Rai avrà qualche possibilità di rianimarsi se finalmente saranno cambiati i vertici e sarà sostituito Antonio Campo Dall’Orto, l’amministratore super potente e responsabile? Ammetto che la scommessa possa apparire incauta, tali e tante sono state le nefandezze inflitte al Cavallo, simbolo dell’azienda di presunto servizio pubblico. Ma penso che peggio di così sia impossibile fare! Un dirigente di una pur minima esperienza e di elementare buon senso potrebbe risollevarla, questa disastrata Rai, azzerando gli sprechi e puntando sulle molte e varie risorse interne, puntualmente mortificate e ignorate. La mia sintesi catastrofica è legata a dati incontestabili. La Rai ha perso due punti negli ascolti dell’intera giornata, Mediaset ne ha guadagnato 1.29. Tutte le emittenti televisive propongono passi in avanti e miglioramenti, solo in Rai il trend è negativo. I programmi crollano, uno per tutti Affari tuoi, ben lontano dai miracoli di Paolo Bonolis: oggi costantemente sovrastato da Striscia di quel diavolo, indomabile, di Antonio Ricci. Vanno bene solo le fiction, inventate e attrezzate prima dell’arrivo dell’Ortolano (così viene chiamato il dg plenipotenziario, nei corridoi di viale Mazzini). E questi sono i fatti. Poi (prima!) c’è anche la diffusa opinione che questa agonizzante Rai è Un regalino che ci ha lasciato Matteo Renzi, zeppa di suoi scudieri e ubbidienti soldati (ostile, vedi il caso di Carlo Verdelli) a qualsiasi novità. Ora Renzi (forse) è caduto e c’è la solita vergognosa corsa al riposizionamento politico dei raccomandati. Perché si dovrebbe pagare il canone? Diciamo basta, voltiamo pagina.
di Cesare Lanza, La Verità