Il premier ai giornalisti: “Lavoro, Sud e giovani sono le parole chiave dell’esecutivo. Per le riforme non abbiamo finito e non abbiamo scherzato”
“Sono stati 15 giorni molto impegnativi e per me anche entusiasmante – ha detto ancora il premier -. Il governo nasce all’indomani delle dimissioni di Matteo Renzi, scaturite dalla sconfitta del risultato referendario”, ha ricordato, sottolineando che quel risultato non va né dimenticato né sottovalutato.
Lavoro governo Renzi deve andare avanti. Ma, ha detto anche che non va dimenticato quello che ha fatto il governo “di cui ho fatto parte ha svolto nei due-tre anni precedenti. Cancellarlo o relegarlo nell’oblio sarebbe un errore”. “La continuità della squadra, che abbiamo appena deciso” con la conferma in larga parte anche dei sottosegretari “è considerata da alcuni un limite. Accetto la critica, ma rivendico la continuità sul piano politico”, ha proseguito. “Auspico discontinuità non sui sottosegretari, ma ad esempio sulla violenza inaudita del confronto pubblico, in particolare in rete”.
I risultati. “Innanzitutto – ha spiegato – il governo ha garantito un certo livello di sicurezza: ricordiamoci la discussione che abbiamo avuto alla vigilia del Giubileo; i controlli in piazza San Pietro, l’attenzione internazionale, la rivista di Daesh con la cupola in copertina, gli allarmi che ci sono stati”, ha elencato il premier. “Fortuna? Certo, la fortuna è fondamentale – ha riconosciuto Gentiloni – ma anche un grandissimo lavoro degli apparati, delle forze dell’ordine, dello Stato”.
Ma anche nell’occupazione ci sono risultati da evidenziare: “È cresciuto il lavoro stabile, abbiamo ridotto le tasse, l’Italia ha più diritti e maggiore ascolto a livello internazionale”.
Lavoro, Sud e giovani le parole chiave del governo. L’impegno del governo nelle riforme non si è affatto esaurito, ha detto il premier: “Il governo proseguirà sulla strada delle riforme: non abbiamo finito e non abbiamo scherzato e tutti devono essere consapevoli che il processo di riforme andrà avanti nel tempo che abbiamo a disposizione. Per me le parole chiave sono lavoro, Sud e giovani“. Le riforme, quindi, devono essere portate avanti, perché è un percorso che “fa bene all’economia, alla crescita e alla semplicità del Paese. È un lavoro che dobbiamo continuare a fare”.
Voucher. E, a proposito di lavoro, il presidente del Consiglio ha chiarito che i voucher “non sono il virus che semina il lavoro nero, non hanno il copyright del lavoro nero”, ma bisogna “correggere gli abusi”, ha detto il premier, sottolineando che il governo comunque agirà “in tempi rapidi”. Ora è in corso “una revisione” aiutata anche dalla nuova tracciabilità, per capire come correggere “quello che di sbagliato evidentissimamente c’è senza trasformare questo nella madre di tutti i problemi e guai del mercato del lavoro”.
Terremoto e ricostruzione. Non vanno trascurate neanche le difficoltà: “Alcune di queste sono quelle legate al terremoto – ha proseguito il presidete del Consiglio, che ha lodato l’impegno delle forze impegnate nell’emergenza e la forza delle popolazioni coinvolte dal sisma-. La ricostruzione sarà la nostra priorità – ha assicurato Gentiloni -“. “Ora c’è la fase più difficile e che deve coinvolgere situazioni differenti. Il problema della ricostruzione e della agibilità delle case sarà la nostra priorità”.
Crisi migranti. Per Gentiloni, l’Italia è riuscita a fare fronte in modo adeguato alla crisi migratoria e a “gestire grandiosi flussi di persone”. Secondo il capo del governo, il nostro Paese ha agito “con equilibrio e umanità, anche se la questione è ancora aperta”.
G7 e Russia. Gentiloni ha annunciato che intende utilizzare la presidenza di turno del G7 per porre al centro il tema del Mediterraneo, attraversato da grandi flussi migratori e da conflitti, e per impostare un nuovo rapporto con la Russia. “L’Italia userà la presidenza del G7 per due obiettivi: la centralità del Mediterraneo, che non può essere un ‘mare nullius’, cioè un mare di nessuno; e usare il G7 per relazioni diverse con la Russia. Non si tratta di rinunciare ai principi, ma è sbagliato un ritorno a logiche da guerra fredda che non hanno senso oggi”.
Mps. Non è mancato un riferimento alla situazione di Mps. Gentiloni, che non ha nascosto che i tempi saranno lunghi, ha spiegato che il governo ha “messo in sicurezza il risparmio con il decreto salva risparmio, la cui attuazione sarà lunga e complicata, non ce lo nascondiamo. Però una decisione è stata presa e sarà strategica e fondamentale”.
Legge elettorale. Un altro capitolo che il governo deve affrontare è quello della legge elettorale. “Il governo cercherà di dare il suo contributo e cercherà come si dice in gergo, di facilitare la discussione tra i partiti e in Parlamento. E, aggiungo, sollecitandola, perché la sollecitudine in questa discussione non è correlata alla maggiore o minore durata del governo, è un’esigenza del nostro sistema”, ma, ha precisato Gentiloni, “non faremo una proposta del governo sulla legge elettorale”. Per il premier, la stabilità è un valore, ma “la stabilità non può prendere ostaggio la democrazia, il voto non si può vedere come una minaccia”. Quindi, ha chiarito, “il governo lavora finché ha la fiducia del Parlamento”.
Lotta a privilegi inaccettabili. Il premier ha anche ricordato chi si sente trascurato, perché in difficoltà. Il governo, ha ribadito, deve contrastare il “disagio sociale” combattendo “privilegi inaccettabili”. Nel suo intervento Gentiloni ha ricordato “il disagio sociale che fa sentire perdenti ampi strati del cento medio che si sentono un po’ assediati da una specie di vortice di velocità popolato da privilegi inaccettabili che rende una sensazione di sconfitta che dobbiamo contrastare”.
La Repubblica