di Cesare Lanza
Scommettiamo – raddoppio la scommessa e insisto – che il campionato è riaperto e difficilmente la Juventus vincerà il sesto scudetto consecutivo? Non odiatemi, tifosi juventini. Sono gonfio di felicità, vanità, speranze e illusioni, e contraddizioni: tutto ciò, il meglio e il peggio, che accende e spegne la misera vita umana. Il Genoa – la mia squadra del cuore – ha fatto a pezzi la grande Juve con tre gol e una lezione di gioco che va al di là della strepitosa vittoria. Nel calcio moderno l’agonismo, la forza atletica e muscolare, l’unità di un gruppo, la voglia di raggiungere un traguardo prevalgono sulle qualità tecniche. Per vincere uno scudetto basterebbero un portiere e dieci campioni, ma lottatori, tipo Marco Tardelli, Gennaro Gattuso, Giuseppe Furino, Romeo Benetti… Controprove e prove? Le sofferenze dell’Inter, un’accozzaglia di egocentrici individualisti. Le imprese di Atalanta e Genoa: la «squadra», l’entusiasmo, la fame, la voglia di affermarsi diventano un mix irresistibile. Perciò avevo proposto quella temeraria scommessa: la Juve faticherà, possibile che non ce la farà. Era considerata folle! E oggi tutti opinano, criticano, contestano e fanno le pulci su ciò che era visibile ad agosto. La Juve è stanca e sazia, punterà soprattutto sulla Champions, alcuni campioni (Giorgio Chiellini, Andrea Barzagli, Leonardo Bonucci: le colonne della difesa) invecchiano, Gonzalo Higuain fatica – mi sembra anche sovrappeso – e Miralem Pjanic è risolutivo solo nei calci piazzati… Se ho ragione, me lo riconoscerete. 0 sono troppo severo? Non lo escludo. Se mi sbaglierò, giuro: esalterò la Juve come nessuno mai.
di Cesare Lanza, La Verità