Scommettiamo che…? È difficile dirlo e penso che molti di voi penseranno che si tratti di una scommessa bizzarra. Concordo, di certo è un argomento di cui non si parla volentieri. Però io ci penso quasi ogni giorno, da un po’ di tempo, e non credo di essere il solo! In breve: riuscirò ad andarmene da questo mondo con dignità? Scommetto di sì e giuro che mi impegnerò per riuscirvi. Il paradosso è che non conoscerò (salvo improbabili sorprese post terrene)- l’esito della puntata, né saprei proporre, al momento, un pegno da mettere in palio. Però penso che possa interessarvi il contenuto da dare a questa parola retorica, terribile e delicata – dignità – almeno in questa estrema occasione. E ho ristretto il contenuto a tre condizioni. Primo, lasciare in serenità le due mogli e i cinque figli, che amo molto, a modo mio, e da cui sono riamato, a modo loro. Idem, essere in pace con gli amici veri, e anche con i parenti (pochi) che lo meritino. Poi: non avere paura, e questo è molto difficile, lo ammetto. In particolare vorrei evitare (avendo vissuto sempre senza fede e col tormento di cercarla e non trovarla) di convertirmi alla fine per paura del «dopo», come è successo a molti. Se conversione dovesse esserci, lo sia (me lo auguro!) per convinzione spirituale e razionale, mai per timore. Infine, la possibilità (se dovessi perdere l’autonomia, l’indipendenza fisica) di decidere io il momento del congedo, con l’aiuto segreto e la solidarietà di un amico medico. Ci riuscirò?