Proteste a Roma davanti al Mise, a Torino e a Milano sotto la sede dell’azienda e in Piazza Affari. Oltre il 60% della forza lavoro a rischio: 417 verso la cassa integrazione a zero ore prima dellì’uscita nel 2018, gli altri a rotazione
A seguito della incorporazione in Seat Pagine Gialle, Italiaonline ha depositato presso il ministero 700 nomi dichiarandoli in esubero. Tra questi, 417 lavoratori entreranno in cassa integrazione a zero ore per i prossimi due anni, per poi uscire completamente dall’azienda a giugno del 2018, mentre gli altri saranno in cassa integrazione su base rotatoria. Dal 30 settembre a oggi, rappresentanti dei lavoratori hanno incontrato i responsabili dell’azienda per cercare di evitare i licenziamenti, ricevendo però un secco “no” alle richieste.
“Chiediamo al ministero, e alle istituzioni Regionali presenti, di farsi carico delle preoccupazioni delle lavoratrici e lavoratori, mettendo in campo tutto quanto possibile per far recedere l’azienda dalla grave iniziativa unilaterale, che determinerebbe entro 24 mesi il licenziamento di 700 lavoratori e la chiusura di alcuni siti territoriali, tra cui quello di Roma. Siamo disponibili a un confronto che affronti le eventuali difficoltà aziendali, utilizzando tutti gli strumenti e percorsi alternativi ai futuri licenziamenti e chiusure di sedi”, conclude Micarelli. Annunciando lo sciopero, i lavoratori di Italiaonline hanno dichiarato che “oggi la logica non è più il risparmio ma il taglio di teste, di sedi, di consociate: non una riorganizzazione ma il disfacimento di un’azienda”.
Repubblica