Il finanziarie bretone arrotonda la sua parteciapzione nel colosso francese dei media, che in queste ore sta definendo un nuovo accordo con la famiglia Berlusconi su Mediaset Premium. Dopo questa operazione, Bolloré ad aprile avrà il 29% di Vivendi
Bolloré si rafforza in Vivendi, proprio nei giorni in cui si vanno definendo le nuovi condizioni dell’accordo con Mediaset Premium. Il gruppo francese guidato da Vincent Bolloré, già primo azionista di Vivendi con il 15%, con una serie di operazioni “ha superato le soglie del 20% del capitale e dei diritti di voto” della società di media e entertainment. Tenuto conto dei diritti di voto doppio che dovrebbero essere ottenuti entro l’aprile 2017, “il gruppo Bolloré dovrebbe detenere a quella data circa il 29% dei diritti di voto di Vivendi”.
Le operazioni – indica ancora il comunicato – “testimoniano la fiducia nella capacità di sviluppo di Vivendi”. La società francese, di cui Bolloré è presidente, è inoltre il primo azionista di Telecom Italia con il 24,7%, mentre il finanziaere bretone – attraverso un altro veicolo – possiede anche l’8% di Mediobanca. Insomma, Bolloré è arrivato a un passo della soglia d’Opa, e immaginando nuove future conversioni dei diritti di voto maggiorato, il raggiungimento di tale livello è ancora più a rischio.
L’operazione è anche frutto di una serie di aggiustamenti del portafoglio del finanziere bretone sui derivati: il gruppo Bolloré ha innanzitutto proceduto alla finalizzazione dello scioglimento anticipato, in contanti, dell’operazione di copertura e finanziamento avviata nell’aprile 2015 e riguardante 34 milioni di azioni, pari al 2,6% del capitale di Vivendi. Ha poi concluso un prestito di azioni fino al 25 giugno 2019, riguardante 34,7 milioni di azioni, pari al 2,7% del capitale. Ha comprato opzioni d’acquisto che permettono al gruppo di acquistare in qualsiasi momento altri 34,7 milioni di azioni Vivendi (2,7% del capitale) fino al 25 giugno 2019. Infine, ha ottenuto un nuovo finanziamento su azioni Vivendi, per l’importo di 300 milioni di euro con scadenza marzo 2022.
Forse è solo una coincidenza, ma il fatto che Bolloré rafforzi la sua presa su Vivendi proprio nelle ore in cui si va definendo una nuova alleanza con Mediaset, per le attività di Mediaset Premium, fa sperare che le due società trovino una nuova quadratura del cerchio. Il vecchio accordo firmato l’8 aprile prevedeva che Vivendi – in cambio del 100% di Mediaset premium e del 3,5% di azioni Mediaset – girasse al gruppo che fa capo alla famiglia Berlusconi un 3,5% di azioni proprie. Ma ora Vivendi starebbe cercando una nuova soluzione per rilevare una quota di minoranza di Mediaset Premium, in modo da non dover consolidare le perdite della pay tv.
Repubblica