Inutile il tavolo di trattative convocato in mattinata: Anpac, Anpav e Usb non si allineano alle altre sigle, che ieri hanno revocato la mobilitazione di 24 ore. Secondo Cramer Ball la scelta “provocherà un danno economico molto rilevante”
La speranza dell’azienda era che anche i sindacati più riluttanti all’accordo decidessero di revocare la protesta, come già avevano fatto domenica quelli di categoria Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti e Ugl. Il presidente di Anpac annuncia che in queste ore è previsto un referendum in formato elettronico tra piloti e assistenti di volo in merito all’azione di sciopero in programma mercoledì.
Secondo Ball la mancata revoca dello sciopero non solo “provocherà un danno economico molto rilevante” e “creerà disagi a migliaia di clienti”, ma addirittura “metterà a rischio il futuro sviluppo di Alitalia”.
Al centro delle rivendicazioni dei sindacati ci sono il licenziamento degli assistenti di volo, il mancato rispetto dell’esonero dal lavoro notturno, violazioni contrattuali sulla composizione degli equipaggi, cessione di attività a vettori extracomunitari. Fino alle concessioni di viaggio, ovvero il privilegio per il personale di volo di avere biglietti gratis per raggiungere le sedi di lavoro. Proprio su quest’ultimo punto è arrivata la precisazione di Ball, secondo il quale negli ultimi mesi l’azienda ha cercato di venire incontro alle esigenze dei dipendenti, estendendo le concessioni “fino al 31 dicembre 2016” e introducendo “tariffe da 1 e 2 euro a tratta più le tasse per lo staff sulle destinazioni italiane e la maggior parte di quelle europee”. Per Anpac, Anpav e Usb, però, non è stato evidentemente abbastanza.
Il Fatto Quotidiano