Mediaset Premium in salsa francese avrebbe dovuto essere uno dei pilastri portanti della nuova piattaforma europea anti-Netflix di Bolloré, per questo il finanziere bretone ha trovato l’8 aprile scorso l’intesa col Biscione. Obiettivo: creare un colosso da 13 milioni di abbonati. Senza dimenticare che Sky ha dato vita nell’estate 2014 a un network da 20 milioni di abbonati. Adesso, invece, Bolloré fa marcia indietro.
Ufficialmente l’inversione di rotta è data da divergenze sui conti di Mediaset Premium che non solo ha chiuso il primo trimestre 2016 in rosso per 63,7 milioni di euro ma ha alle spalle anche un 2015 con una perdita netta da 83,9 milioni. A metà dello scorso giugno, la società guidata dall’a.d. Franco Ricci ha lanciato due aumenti di capitale proprio per risanare i conti.
Sempre al 31 marzo 2016, i ricavi sono stati di 181,3 milioni (+16,5%) cavalcando l’esclusiva della Champions League e le partite delle migliori 8 squadre di serie A mentre i costi sono stati di 264,7 milioni. L’ebit è stato negativo per 83,37 milioni. A bilancio, infine, i diritti tv hanno un valore di 887,66 milioni a fronte del dato di poco superiore al miliardo del 31 marzo 2015 e dopo l’ammortamento di periodo di 132,5 milioni. Secondo le stime di Mediaset, il break-even arriverà nel 2017.
Italia Oggi