La Consob ha vietato le vendite allo scoperto, un rimbalzo tecnico dà sostegno al titolo. Si studia lo scudo per rafforzare il capitale dell’istituto. Texas Ratio: troppi crediti deteriorati in pancia, ecco perché le banche italiane sono nel mirino
Il Monte dei Paschi continua a essere l’osservato speciale di Piazza Affari, in attesa che entri in funzione lo scudo a due fasi che il governo sta contrattando con Bruxelles per puntellare – possibilmente una volta per tutte – il capitale della banca più vecchia del mondo. L’azione senese (segui il titolo) è stata venduta a piene mani negli scorsi giorni: dalla chiusura del 23 giugno, quando gli operatori hanno spento i computer convinti che il “restare” avrebbe vinto al referendum sulla Brexit salvo poi svegliarsi nel cuore della note con il “lasciare” ormai in un vantaggio incolmabile, il Monte ha dimezzato il suo valore da 54 a 26 centesimi raggiungendo i nuovi minimi storici e portando la capitalizzazione sotto il miliardo di euro. Oggi Mps tratta in recupero, anche grazie allo stop alle vendite allo scoperto imposto dalla Consob: il titolo fatica a fare prezzo e segna quindi un recupero in doppia cifra nella prima parte di giornata.
Una situazione che ha accelerato l’urgenza di intervenire, in una trattativa tra Roma e Bruxelles per trovare il modo migliore di farlo senza incappare negli aiuti di Stato. “Con le autorità italiane c’è un contatto costante: siamo pronti a intervenire sul settore bancario se sarà necessario. Sul modo dipenderà dalle richieste italiane” ha detto il neo-commissario ai servizi finanziari, Valdis Dombrovskis, parlando alla Commissione Economica del Parlamento europeo. Che ha in ogni caso aperto a possibili interventi: “Quando applichiamo le regole lo facciamo tenendo conto delle circostanze: nel caso del ‘bail-in’ (la risoluzione delle banche coinvolgendo azionisti e obbligazionisti nelle perdite,ndr) è possibile la ricapitalizzazione precauzionale (con l’intervento pubblico,ndr) soggetta a certe condizioni, per esempio le banca in questione deve essere solvente, soddisfare i requisiti di capitale nello scenario economico di base”. In pratica, se gli stress test su un istituto sono negativi e la banca è solvente, si può intervenire.
La paura degli investitori è tutta legata alla difficile gestione della montagna di crediti scaduti in pancia alla banca, che sono finiti nel mirino della Bce che ha inviato una “tabella di smaltimento” delle sofferenze proprio alla vigilia del referendum, chiedendo una pulizia da 10 miliardi nell’arco del prossimo triennio. Per questo le autorità studiano di rafforzare Atlante con 5-6 miliardi, per fargli acquistare pacchetti di sofferenze dalla banca toscana ed eventualmente intervenire in una successiva ricapitalizzazione, resa necessaria dalle svalutazioni di quei pacchetti a prezzi di mercato. La Commissione Ue ha già approvato preventivamente lo scudo da 150 miliardi che serve a garantire liquidità alle banche, e il Tesoro cerca di capire se può funzionare anche come supporto all’emissione di bond convertendi del Monte, cioè obbligazioni con l’obbligo di conversione in azioni nel giro di tre anni, che sarebbero quindi strumenti buoni per rafforzare il capitale.
Un tabella di Bloomberg spiega perché nelle sale operative le banche italiane siano considerate l’anello debole del traballante sistema finanziario europeo. Lo indicain particolare il Texas Ratio, che esprime la capacità di un’istituzione finanziaria di sopportare i crediti scaduti che ha in pancia. Il limite critico è indicato nella soglia del 100%: se una banca si trova sensibilmente sotto la soglia critica, potrebbe ipoteticamente sopportare anche la svalutazione di tutti i crediti deteriorati grazie alle riserve di capitale di cui dispone. Se è sensibilmente sopra, urge correre ai ripari. Pur con lo scetticismo di alcuni analisti, che criticano l’indice come troppo grossolano, la figura disegna una situazione che vede Mps sopra il 140% e peggiore d’Europa. Anche Banco Popolare e Ubi, che alcuni additano da tempo come il possibile salvatore di Mps, sono sensibilmente sopra.
Repubblica