Il manager proviene da Alexander McQueen e succede a Gian Giacomo Ferraris. Donatela Versace: “Sarà una chiave per la prossima fase dello sviluppo” della casa della Medusa
E’ Jonathan Akeroyd il nuovo amministratore delegato di Versace: la maison italiana ha nominato il manager, che ha svolto le funzioni di ceo per Alexander McQueen dal 2004 ad oggi. “Siamo contenti di dare il benevenuto a Jonathan Akeroyd come nostro nuovo amministratore delegato”, ha commentato la direttrice artistica e vicepresidente, Donatella Versace, in una nota. “Jonathan porta una comprovata esperienza nel costruire marchi capaci di competere in tutto il mondo, nel condurre” l’azienda “alla crescita” e nello sviluppare “nuovi indirizzi straegici”. Tutti elementi che faranno di Akeroyd “una chiave per la prossima fase dello sviluppo di Versace”. Dal canto suo, il nuovo numero uno della casa della Medusa ha affidato il suo commento alla medesima nota, sottolineando che “è un onore entrare a far parte di una realtà così dinamica e innovativa”. Di Versace, riconosce “l’esser un’icona del lifestyle conosciuto in tutto il mondo e un nome di primissimo piano nel lusso”. L’obiettivo è creare una strategia di lungo periodo “che supporti la direzione creativa di Donatella Versace e del suo team. E’ una opportunità eccitante di portare Versace a successi ancora maggiori”. Donatella Versace ha anche ringraziato l’attuale ad Gian Giacomo Ferraris, che si è appena dimesso: “Ha fatto un ottimo lavoro assicurando a Versace lo status di uno dei principali marchi del lusso al mondo. Lo ringraziamo per lo sforzo profuso e gli auguriamo il meglio per il futuro”. In realtà Ferraris, da sette anni a capo del gruppo della Medusa ha fatto anche di più, perchè ha risanato un gruppo a fine 2009 perdeva 30 milioni di euro l’anno e aveva 80 milioni di debiti, rilanciando i ricavi, aprendo nuovi negozi (anche grazie ai capitali del nuovo socio Blackstone), riportando la griffe a una marginalità e a dei risultati degni del settore a cui appartiene.
All’interno della maison, si sapeva che il rapporto tra Ferraris e Donatella si era logorato, e in prosettiva di una quotazione di Versace trovare un nuovo managementi di fiducia per lavorare in vista dello sbarco in Borsa era fondamentale. Se tuttavia, qualcuno stima che Versace sarebbe potuta sbarcare sul listino già nel 2017 insieme a Valentino, ora i tempi dovrebbero dilatarsi al 2019-2020. Nel febbraio 2014, il private equity Usa Bridgepoint aveva investito 210 milioni nel gruppo (di cui 150 in aumento di capitale) e si era parlato di “andare in Borsa entro 3-5 anni” ma a questo punto è probabile che ci voglia più tempo perché Akeroyd prenda in mano il timone e riorganizzi la sua squadra.
SARA BENNEWITZ, Repubblica