L’opportunità di lavoro nel Nord Milano
Per qualcuno, soprattutto donne, un impiego all’Esselunga sarebbe il colpo che risolve tanti problemi nella vita. Altri la reputano solamente un’opportunità in più, da valutare in un mercato del lavoro che non offre grandi spunti. Comunque sia, è un vero esercito quello dei candidati che in questi giorni stanno svolgendo il primo giro di colloqui per l’assunzione al nuovo Esselunga Store che aprirà i battenti tra ottobre e novembre a Cusano Milanino. Ogni giorno oltre 70 pretendenti, che hanno aderito ai bandi pubblicati su Internet del gruppo commerciale, sfilano in via Zucchi per accedere nella sede comunale di Palazzo Cusano, affittata dall’Esselunga per l’occasione. Sono oltre un migliaio i pretendenti. Solamente 40 – e quasi tutti a tempo determinato per cominciare – i posti di lavoro che Esselunga mette a disposizione a Cusano in prima battuta. Dalla scorsa settimana l’ufficio Risorse umane dell’azienda di Pioltello li sta convocando in gruppi da 24 per quello che è considerato un primo colloquio. L’azienda si presenta e, con invidiabile chiarezza, illustra pregi e difetti delle posizioni lavorative proposte. «È sicuramente un’azienda seria perché ha spiegato ogni dettaglio del contratto che propone – racconta Paola, cusanese che ha già un contratto di lavoro – Purtroppo non fa per me, perché ora ho un lavoro part time che mi offre praticamente lo stesso stipendio di un lavoro a tempo pieno con loro». La prima proposta è a tempo determinato: «Vista la situazione di precarietà in cui mi trovo anche 12 mesi sono meglio di due o tre – spiega Angela – Poi ci hanno parlato di un forte programma di formazione, dunque non credo che lascino a casa persone capaci e formate». Sicuramente questa prima chiamata servirà a sfoltire di molto l’esercito dei candidati. Nei giorni scorsi Esselunga ha concentrato i circa 200 pretendenti cusanesi che, per ovvi motivi di vicinanza al nuovo centro commerciale, godranno di un vantaggio nella selezione. Questa attenzione particolare metterà fine alle polemiche degli ultimi mesi, dopo che in campagna elettorale diversi partiti politici avevano promesso un «canale preferenziale» per i residenti. Nelle prossime due settimane i colloqui di gruppo proseguiranno con almeno tre gruppi ogni giorno. «Ci hanno promesso una risposta entro tre settimane – spiegano Paola e Karin – Saremo ammesse a un colloquio individuale. La strada è lunga, anche perché siamo tantissimi e i posti a disposizione sono molto pochi». In maggioranza donne, tra i candidati sono numerosi coloro che hanno già un lavoro, magari part time o addirittura in nero. «Questa occupazione mi cambierebbe la vita», confessa il padernese Angelo, che ha alle spalle una storia da precario. Tra tutti vige la prudenza anche nel rilasciare dichiarazioni: è forte la coscienza che sarà difficile arrivare al traguardo.
di ROSARIO PALAZZOLO, il Giornale