Il consiglio generale ha designato l’imprenditore salernitano come successore di Giorgio Squinzi, alla guida dell’associazione di via dell’Astronomia dal 2012. L’elezione ufficiale il 25 maggio
Sarà Vincenzo Boccia il nuovo presidente di Confindustria al posto di Giorgio Squinzi, arrivato a fine mandato dopo essere stato eletto il 24 maggio del 2012. Il Consiglio generale di via dell’Astronomia ha infatti designato per la poltrona più importante dell’associazione l’imprenditore salernitano, 52 anni, laureato in economia e commercio, attivo nel settore della grafica e dell’editoria. Boccia ha già ricoperto numerosi incarichi nel mondo confindustriale e con Squinzi ha avuto nel Comitato di presidenza le deleghe per il delicato settore credito e finanza. Ha superato per soli 9 voti il rivale Alberto Vacchi, anche lui 52 anni, bolognese, laureato in legge, imprenditore nella meccanica e presidente di Unindustria del capoluogo emiliano. Su 198 aventi diritto, hanno votato in 192: Boccia ha ottenuto 100 voti, Vacchi 91 e una sola scheda bianca. Durante la votazione, è stato tributato un lungo applauso al past president Vittorio Merloni che non è potuto venire a votare.
Gli auguri di Vacchi
«Faccio i miei migliori auguri a Vincenzo Boccia, quello che non deve esistere ora è una spaccatura» è stato il primo commento di Vacchi. «Il minimo scarto con Boccia è a testimonianza di una Confindustria che ha due posizioni diverse. Ora la priorità è identificare una squadra molto forte, perché le sfide del prossimo futuro non saranno banali».
La procedura
L’elezione del presidente designato si è svolta secondo le nuove regole della riforma Pesenti varate sotto la presidenza di Squinzi, il voto è stato espresso dal Consiglio generale, fra gli altri hanno partecipato gli ex presidenti Antonio D’Amato, Emma Marcegaglia e Luca Cordero di Montezemolo. Presenti anche Claudio Descalzi di Eni e Francesco Caio di Poste Italiane. L’organismo si riunirà di nuovo il 28 aprile per votare la squadra del presidente. Il 25 maggio: toccherà ai delegati dell’assemblea privata votare il presidente, che si insedierà il giorno successivo in occasione dell’assemblea pubblica. Quattro i candidati che si erano presentati per la presidenza: oltre a Boccia e Vecchi, anche Aurelio Regina e Marco Bonomotti, che si sono ritirati il 10 marzo, dopo che i tre saggi Adolfo Guzzini, Giorgio Marsiaj e Luca Moschini avevano sondato la base imprenditoriale per valutare la forza delle candidature.
di Paolo Foschi, Corriere della Sera