Mercoledì 17 febbraio, drugstore è un giorno importante in vista dell’assegnazione delle Olimpiadi e Paralimpiche del 2024. Le quattro città rimaste in lizza (Roma, Parigi, Los Angeles e Budapest) sveleranno il primo dei tre dossier richiesti dal Cio. Roma lo farà con una kemesse di tre ore, 1.000 invitati e diretta tv (su Rai2, dalle 10.30) al Palazzo dei Congressi dell’Eur. Con Malagò e Montezemolo ci sarà tutto lo staff del comitato promotore che sta lavorando ormai full time da mesi (Pancalli, Bianchedi, Perillo, Fiona May, eccetera). Ci sarà anche l’attore Sergio Castellitto. Sul fronte sportivo le idee ormai sono chiare, manca ancora la parte delle infrastrutture: ma bisognerà aspettare giugno, quando ci sarà il nuovo sindaco di Roma. Il budget previsto è di 6,7 miliardi di euro: molto basso rispetto al passato (ma in linea con Parigi). Ci sono decisioni che verranno prese più avanti. Ad esempio, bisognerà scegliere quale soluzione adottare per Tor Vergata: prolungare la metro A o la C da Anagnina? La C è più vicina, solo 500 metri. La A dista invece due chilometri. Da quantificare i costi, sicuramente alti. Luca Pancalli è già in contatto coi comitati di quartiere, così come era in contatto con Ignazio Marino e i suoi assessori. Poi, il Flaminio: ora è in stato di abbandono, andrà riqualificato. Ci sono due ipotesi di spesa: per i periti del tribunale il costo è intorno ai 6 milioni, gli uffici tecnici del Comune invece ne avevano previsti 12-15. Si troverà una soluzione. La candidatura punterà soprattutto sul fascino della città: nessuna rivale, su questo fronte, può competere. I luoghi storici della città faranno da cornire all’Olimpiade. Il Colosseo, fra i monumenti più conosciuti e visitati al mondo, ogni sera ospiterebbe la “Athtlet’s Parade”. Una sfilata dei vincitori, in una cornice indimenticabile, con le tv di tutto il mondo. Montezemolo pensava alla Medal Plaza, ma molte premiazioni si faranno sul campo di gara, e non tutti gli atleti potrebbero essere presenti al Colosseo. La gara di ciclismo su strada si snoderà nel centro storico, seguendo il percorso del G. P. Liberazione: arrivo ai Fori Imperiali. La gara a cronometro invece partirà da Roma-San Paolo per arrivare ad Ostia Antica. “La bicicletta promuove e valorizza il territorio”, spiega Renato Di Rocco, presidente della Federciclo. Marcia e maratona arriveranno all’Arco di Costantino, come nell’edizione del 1960, dopo aver percorso il “cuore” di Roma, passando anche davanti a San Pietro, alla Moschea e alla Sinagoga. Il beach volley si terrà al Circo Massimo. Il tiro con l’arco ai Fori Imperiali, con vista sul Colosseo. Chi ha questi scenari? Nessuno. Ma oltre la storia ci vorrà, ovviamente, anche l’efficienza: bisognerà convincere i membri Cio che Roma è affidabile, e questa è la vera, grande partita. La Roma attuale suscita ben poca fiducia. Roma, oltre alle rivali (attenti a Los Angeles…), deve temere anche il fuoco amico: c’è un fronte politico che spinge per un referendum, anche se il consiglio comunale e il parlamento hanno già detto sì ai Giochi. Malagò-Montezemolo di quello si fanno forti: il Cio non chiede un referendum, ma chiede che da parte dei cittadini ci sia interesse ad organizzare un’Olimpiade. Facendo conoscere il dossier, mercoledì, forse molti romani potrebbero cambiare idea. Basta pensare ai 188.000 posti di lavoro (alcuni permanenti), alla crescita del Pil (1-2 punti), al miglioramento delle viabilità e dei trasporti, problemi che angustiano di più i romani. I Giochi sono una grande opportunità per uscire dalle secche: alcune opere si potranno fare solo se ci saranno le Olimpiadi, come successe nell’edizione del 1960. Malagò-Montezemolo hanno garantito, più volte, massima trasparenza. Massimo rigore. Perché certi episodi del passato non sono stati certo dimenticati. Ecco dove si disputeranno tutti gli sport:
Tiro con l’arco: Fori Imperiali. Beach volley: Circo Massimo. Calcio (maschile e femminile): 11 stadi in tutta Italia (finale maschile Olimpico Roma). Basket: Palasport Calatrava Tor Vergata (eliminatorie Eur). Volley: Palasport Calatrava Tor Vergata (eliminatorie Eur). Hockey su prato: Flaminio. Tennis: Tor Vergata. Scherma: Fiera di Roma. Canottaggio: Bacino acquatico (Fiera Roma-Magliana). Canoa: Bacino acquatico (Fiera Roma-Magliana). Nuoto di fondo (bacino acquatico, Fiera Roma-Magliana). Vela: Cagliari. Maratona: centro città (arrivo Arco Costantino). Ciclismo (pista): Arena Tor Vergata. Ciclismo (strada): centro città (arrivo Fori Imperiali). Ciclismo (cronometro): da Roma-Porta San Paolo a Ostia Antica. Triathlon: Laghetto Eur. Mountain Bike: Villa Ada. Atletica: stadio Olimpico. Nuoto, pallanuoto, tuffi: Foro Italico. Sollevamento pesi: Fiera Roma. Lotta: Fiera Roma. Tiro a segno: Tor di Quinto. Tiro a volo: Tor di Quinto. Tennis tavolo: Fiera Roma. Rugby a 7: Flaminio. Equitazione (salto): Piazza di Siena. Concorso completo: Pratoni Vivaro. Golf: “Marco Simone” (Guidonia). Ginnastica: Fiera Roma. Pallamano: Fiera Roma. Judo: Fiera Roma. Badmington: Fiera Roma. Taekwondo: Fiera Roma. Boxe: Fiera Roma.
Platini spera di restare ancora all’Uefa
Venerdì la sentenza: Michel Platini è stato sentito per 8 ore ieri dalla commissione d’appello della Fifa, che non è l’ultima spiaggia ma un passaggio necessario per poter andare poi al Tas, tribunale d’arbitrato del Cio. Quella sì, davvero l’ultima spiaggia… Le Roi si augura che la squalifica venga ridotta da 8 a 2 anni, in modo da poter restare all’Uefa. Ma rischia la radiazione. Nella stessa situazione il suo ex amico Blatter.
“La legge Melandri sui diritti tv va cambiata”
“E’ una grande legge e per fortuna che ce l’abbiamo, ma come tutte le leggi dopo tanti anni ha bisogno di essere rivista sotto alcuni aspetti. Abbiamo cominciato a discuterne, ma vogliamo farlo con i protagonisti e del mondo dello sport illuminato e con tutti gli attori con cui apriremo un tavolo di confronto”. Così l’onorevole Daniela Sbrollini, vice-presidente XII Commissione Affari Sociali e Sanità della Camera dei Deputati e responsabile sport e welfare del Partito Democratico, parlando della legge Melandri, che regola la ripartizione dei diritti tv nel mondo del calcio. “I tempi? Ne avremo un po’ – spiega l’onorevole del Pd in occasione della trasmissione di Emilio Mancuso, “La Politica nel Pallone” su Gr Parlamento – C’è il lavoro parlamentare ed il governo è impegnato su più fronti, ma quando si mette mano ad una legge fatta bene bisogna andare con calma e approfondire tutti gli aspetti. Se ascolteremo la Lega Calcio? E’ giusto ci sia un dialogo con chi ogni giorno vive più di noi il mondo dello sport”.
di Fulvio Bianchi, La Repubblica